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Manovra, giallo sui condoni e scontro sulle pensioni

Nel testo del Dl sviluppo sono compresi il concordato fiscale, la rottamazione dei ruoli, la chiusura delle liti pendenti e la regolarizzazione dei tributi locali – Sgravi fiscali per chi assume giovani senza lavoro – Ma sulle pensioni la maggioranza è divisa e la Lega non molla

Manovra, giallo sui condoni e scontro sulle pensioni

Giallo sulle novità fiscali inserite nel decreto sviluppo allo studio del Governo. Secondo le prime indiscrezioni, la bozza del provvedimento contiene ben 12 sanatorie: confermato il concordato fiscale, torna la rottamazione dei ruoli e si rilancia la chiusura delle liti pendenti, oggi limitata ai contenziosi con il Fisco fino a 20mila euro. Fa capolino anche una novità vera a propria: la regolarizzazione dei tributi locali. Nel 2002-2003 le sanatorie erano complessivamente 15 e fra queste rientrava il condono tombale bocciato da Bruxelles.

Fra le sanatorie rientra anche la riapertura dei termini delle dichiarazioni dei redditi per gli anni pregressi per evitare sanzioni su eventuali errori, la regolarizzazione delle scritture contabili, la definizione dei ritardati o omessi versamenti, la definizione degli atti di accertamento e di contestazione degli avvisi di irrogazione delle sanzioni, degli inviti al contraddittorio e dei processi verbali di constatazione, la definizione agevolata ai fini delle imposte di registro, ipotecarie, catastale, sulle successioni e donazioni, la definizione degli importi non versati e la regolarizzazione di inadempienze di natura fiscale.

Il ministero dello Sviluppo economico ha smentito la presenza delle sanatorie nel decreto in via di definizione, ma l’ultima parola spettal al Consiglio dei ministri.

Sembra che siano in arrivo anche incentivi per l’assunzione di giovani disoccupati: “Per i datori di lavoro privati che assumano negli anni 2012 e 2013, senza esserne tenuti, giovani sotto i 25 anni disoccupati da almeno 6 mesi o sotto i 35 anni disoccupati da almeno 12 mesi – si legge nella bozza -, la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro è, per i primi trentasei mesi, quella prevista per gli apprendisti”. Sono previste inoltre gevolazioni per i contratti di apprendistato “iniziati negli anni 2012 e 2013”. In questi casi, “la quota di contribuzione a carico del datore di lavoro è azzerata fino alla fine del periodo di apprendistato”.

Incentivi anche per le assunzioni di lavoratrici donne, sia a tempo indeterminato sia per contratti a temine. Lo scopo è di “conseguire l’obiettivo del raggiungimento del 60% di tasso di occupazione femminile, fissato nella strategia di Lisbona”.

Per questo “ai contratti di lavoro a tempo indeterminato stipulati, entro due (tre) anni dall’entrata in vigore della presente legge, per l’assunzione di lavoratrici, si applica, per i primi tre (cinque) anni del rapporto l’articolo 59 (o 53) del decreto legislativo 6 settembre 2003, numero 276. Il medesimo incentivo si applica per i primi cinque (sei) anni in caso di contratti di lavoro a tempo parziale. L’incentivo si applica anche in caso di assunzione con contratto a tempo indeterminato, da parte del medesimo datore di lavoro o committente, di lavoratrici precedentemente assunte con contratto a tempo determinato o di inserimento, ovvero di collaboratrici a progetto”.

Sulle pensioni la maggioranza è divisa e la Lega non molla

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