La voce grossa che il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha fatto l’altro giorno con l’Italia ricordando che il nostro Paese ha già usufruito di 19 miliardi di euro di flessibilità di bilancio non turba minimamente il Governo e men che mai il premier Matteo Renzi anche dopo le frizioni con Germania e Francia.
La ragione della tranquillità del Governo l’ha spiegata lo stesso Renzi precisando che l’Italia non chiederà nuova flessibilità di bilancio all’Unione europea ma che lo stesso Patto europeo di stabilità e crescita prevede che si possa derogare dai vincoli di fronte ad eventi eccezionali e che, pertanto, il Governo italiano non accetterà limiti alle spese per la ricostruzione post-terremoto ad Amatrice e nel Centro Italia e nemmeno nella gestione die migranti perchè il primo dovere di uno Stato degno di questo nome è salvare vite umane e garantire la sopravvivenza ai profughi.
In tutto la prossima Legge di stabilità 2017 che il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sta preparando, sforerà perciò di 7-8 miliardi di euro rispetto ai parametri europei. Circa 4 miliardi di extra-deficit serviranno per gli interventi post-terremoto, dalla ricostruzione dei luoghi colpiti dal sisma all’avvio del progetto Casa Italia.
Altri 3,5 miliardi fuori dai vincoli europei saranno invece spesi per la gestione dei migranti, per la quale il governo Renzi e la Commissione europea stanno definendo la sostanziale replica per il 2017 dei margini di flessibilità già accordati quest’anno.