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Manovra, ecco gli emendamenti: tasse e non solo

Imagoeconomica

Piove in tutta Italia e anche in Parlamento, dove sulla manovra si è appena abbattuto un diluvio di 4.500 emendamenti. Dopo la scrematura di quelli inammissibili e la segnalazione da parte dei partiti di quelli realmente strategici, alla fine dovrebbero rimanerne sul tavolo circa 700, su cui si giocherà la vera partita intorno alla manovra. In ogni caso, è significativo che tutte le forze abbiano messo nel mirino la legge di Bilancio, tanto nelle file dell’opposizione quanto in quelle della maggioranza. E dire che fino a pochi giorni fa si parlava di “manovra condivisa”.

Oltre a Italia Viva di Renzi, che da settimane cerca di acquisire consensi intestandosi una battaglia no-tax, anche il Pd ha presentato molte proposte di modifica (in origine ben 921, più del doppio rispetto alle 435 del Movimento 5 Stelle). Tra le correzioni targate dem, quelle più significative riguardano la riduzione dalla plastic tax (da 1 euro a 0,8 euro al chilo, escludendo gli imballaggi in plastica riciclata), della sugar tax e della tassa sulle auto aziendali (che varrà solo per i veicoli immatricolati nel 2020): tutte misure difese fino a ieri con convinzione dal Pd, che forse ha deciso di cedere su questo fronte proprio per non esporre il fianco alla crociata anti-tasse di Italia Viva.

I renziani vogliono anche l’abolizione di Quota 100, ma su questo fronte incontrano la resistenza del M5S: “Qualcuno deve avercela con i pensionati e con l’ambiente – tuona Di Maio – Ma Quota 100 non si tocca”.

Nei loro emendamenti, i pentastellati rilanciano sull’Iva ridotta per i prodotti della prima infanzia, oltre a chiedere una proroga per chi ritenga d’essere stato truffato dalle banche e voglia presentare ricorso. Non solo: i 5S intendono anche recuperare l’Imu arretrata della Chiesa.  

Intanto, il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, cerca di abbassare la tensione nella maggioranza assicurando che “l’Italia ce la farà”, perché “questa manovra mette in sicurezza il Paese”.

Il numero uno del Pd si è detto “sinceramente ottimista e fiducioso che in questa fase in cui c’è un prevalere della volontà di mostrare gli indirizzi da parte dei gruppi si apra una fase di sintesi per arrivare a un punto di equilibrio utile”.

Zingaretti ha poi ironizzato sul piano d’investimenti da 120 miliardi ipotizzato da Renzi, che punta sullo sblocco rapido dei cantieri modello Expo. La risposta non si è fatta attendere: “Se il leader Pd ha bisogno di una mano per capire dove sono i soldi per sbloccare i cantieri non ha che da chiederla”.

Ruggini che fanno il gioco dell’opposizione: “Noi l’anno scorso avevamo presentato circa 250 emendamenti come Lega e 300 in totale i 5 Stelle al Senato – ha ricordato Massimiliano Romeo, capogruppo del Carroccio a Palazzo Madama – Quest’anno gli emendamenti della maggioranza giallorossa sono più di 1.500, a testimonianza del fatto che si fanno l’opposizione da soli”.

Dall’altra parte della barricata, il Tesoro e Palazzo Chigi difendono l’impianto della manovra, nel tentativo di evitare che il passaggio in Camera e Senato alteri i saldi in modo indigeribile per Bruxelles, che non gradisce, ma nemmeno boccia la versione attuale della legge.

“È una manovra moderatamente espansiva, orientata a una crescita duratura”, ha detto martedì il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, all’inaugurazione dell’anno della scuola della Guardia di Finanza, che è stata anche l’occasione per un colloquio di 20 minuti con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “Abbiamo voluto evitare qualsiasi aggravio sulla pressione fiscale – ha aggiunto il capo del Governo – pur in un contesto di finanza pubblica particolarmente complicato. Abbiamo cercato anzi di incrementare gli investimenti per la crescita, la sostenibilità ambientale e sociale”.

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Categories: Politica