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Manovra e Psb sotto i riflettori, Bankitalia: “Sgravi sul lavoro pesano su equilibrio pensioni” e rischi al ribasso per il Pil

Imagoeconomica

L’equilibrio sulle pensioni? È “a rischio” se si concretizza l’intenzione di “rendere strutturali” gli sgravi contributivi sul lavoro. L’avviso sulla Manovra arriva da Bankitalia, intervenuta ieri in Parlamento durante l’audizione dedicata al Piano strutturale di bilancio: abbreviato in Psb, il piano rappresenta l‘impegno a lungo termine assunto dall’Italia per gestire la finanza pubblica. Di fatto, un’evoluzione della vecchia NaDef: ha il compito di tracciare il perimetro dentro al quale disegnare la legge di Bilancio e impegna il Paese per i prossimi cinque anni.

Manovra e Psb, cosa dice Bankitalia

Di certo c’è che, secondo Bankitalia, la priorità – per i nostri conti pubblici – resta la riduzione del debito, che è l’obiettivo numero uno dell’Italia “a prescindere dai vincoli europei“. Nel complesso, sottolineano da Via Nazionale, i numeri appaiono “incoraggianti”. Vero è che occorrono “prudenza e riforme“: soprattutto, servono “maggiori dettagli su tempi e modi” di una loro attuazione. A parlare, dinanzi alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, è Sergio Nicoletti Altimari, capo dipartimento Economia e statistica di Palazzo Koch.

La correzione del Pil per il 2024, avverte ancora Bankitalia, porta la crescita stimata allo 0,8% rispetto alla previsione dell’1% fatta dal Governo. E dunque, “il programma delineato nel Psb non è esente da rischi“: il riferimento è alle entrate fiscali e alla “elevata incertezza” del quadro macroeconomico per l’obiettivo di riportare il deficit sotto il 3% nel 2026.

“Nel complesso – ha detto Nicoletti Altimari – lo scenario programmatico si colloca all’interno del ventaglio di proiezioni dei principali previsori ma risulta più favorevole delle nostre più recenti valutazioni, che segnalano possibili rischi al ribasso“.

Manovra e Psb, Bankitalia: sgravi lavoro pesano su equilibrio pensioni

Un avvertimento di Bankitalia riguarda le pensioni: “Riguardo alle misure espansive delineate”, assume rilevanza “l’intenzione di rendere strutturali gli sgravi contributivi sul lavoro. Come già sottolineato in sede di audizione sul Def, verrebbe meno a livello aggregato l’equilibrio tra entrate contributive e uscite per prestazioni che, nel medio periodo, caratterizza il nostro sistema previdenziale e ne rappresenta un punto di forza”.

Psb, Bankitalia: programma non esente da rischi

“Il programma delineato nel Psb non è esente da rischi – ha sottolineato Nicoletti Altimari -. In primo luogo, per finanziare parte della nuova manovra il Piano sfrutta il margine determinato dalle maggiori entrate ora attese per il 2024, con l’assunzione implicita che esse siano interamente permanenti. Inoltre, come evidenziato dal governo stesso”, ha proseguito il delegato di Bankitalia, “sarebbe sufficiente uno scenario macroeconomico lievemente meno favorevole (ad esempio un aumento imprevisto di 100 punti base dei rendimenti sui titoli di Stato di nuova emissione) per rendere più arduo conseguire l’obiettivo del governo di riportare nel 2026 l’indebitamento netto al di sotto del 3% del Pil”.

Psb, Bankitalia: rischi al ribasso su stime Pil

“Nel quadro previsivo a legislazione vigente del Psb il Pil cresce dell’1,0 per cento quest’anno, dello 0,9 per cento nel prossimo e dell’1,1 per cento nel 2026. La revisione dei conti economici trimestrali pubblicata venerdì scorso dall’Istat, non inclusa nel quadro, comporterebbe una correzione meccanica al ribasso di due decimi di punto percentuale della stima per l’anno in corso”, ha rilevato Nicoletti Altimari.

Psb, Bankitalia: insufficienti i dettagli sulle riforme

“Un approccio prudente nella gestione della finanza pubblica si deve coniugare con una forte azione riformatrice e di investimento, in modo da innalzare il potenziale di crescita”, ha detto ancora Nicoletti Altimari. “Su questo fronte, il documento indica ambiti rilevanti per le prospettive future dell’economia italiana”. E poi: “Molto dipenderà da come le misure di riforma saranno effettivamente disegnate. Sarebbe auspicabile che il Piano fornisse un maggiore livello di dettaglio sui tempi e le modalità di attuazione”. “Va segnalato”, ha evidenziato ancora, “che il Piano presentato al Parlamento non include informazioni dettagliate circa le scadenze temporali degli obiettivi delle riforme e degli investimenti che consentirebbero l’allungamento del periodo di aggiustamento, né indicatori idonei al loro futuro monitoraggio. Si tratta di informazioni estremamente utili, come suggerito dall’esperienza del Pnrr”.

Cresce la prudenza tra le imprese italiane nel terzo trimestre 2024

In questo clima incerto, Bankitalia ha lanciato il suo report sull’“Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita” per il terzo trimestre del 2024, e i risultati parlano chiaro: il clima tra le imprese è di cautela. I dati, raccolti tra il 26 agosto e il 16 settembre, indicano che le valutazioni sulla situazione economica rimangono moderate, con aspettative negative per la domanda, sia interna che estera, influenzate dalla flessione delle vendite nel settore industriale. Di conseguenza, le aziende si trovano in una fase di riflessione, frenando gli investimenti e mantenendo stabili le condizioni di accesso al credito. La liquidità complessiva rimane soddisfacente, ma le previsioni occupazionali per il prossimo trimestre si sono fatte più pessimistiche, nonostante si continui a prevedere una certa espansione, in particolare nelle costruzioni. Le imprese, inoltre, prevedono una crescita nella spesa nominale, ma a un ritmo inferiore rispetto alle attese; il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione degli investimenti è sceso a 11 punti percentuali, con le aziende dei servizi che si mostrano relativamente più ottimiste.

Sul fronte dei prezzi, Via Nazionale segnala un rallentamento: i listini per l’industria e i servizi sono diminuiti rispetto alla rilevazione precedente, mentre nel settore delle costruzioni si è registrata un’accelerazione, con un incremento del 4,4%. Infine, le aspettative di inflazione mostrano un leggero aumento, con previsioni di un incremento dei prezzi dell’1,8% nel settore industriale. Le imprese, tuttavia, devono confrontarsi con l’aumento dei costi del lavoro e delle materie prime, fattori che influenzano le loro proiezioni economiche e contribuiscono a rendere il panorama economico particolarmente complesso.

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