Giorni di tensione per il governo Monti, alle prese con la prima manovra economica del suo mandato. Stando alle indiscrezioni trapelate dai tecnici, il provvedimento dovrebbe valere complessivamente 20 miliardi di euro. Fra questi, anche i 4 miliardi della delega fiscale.
La cifra finale sarebbe stata stabilita alla luce delle ultime previsioni Ocse, che stimano per il Pil italiano una contrazione dello 0,5% nel 2012.
Tra le varie misure allo studio, due sorprese potrebbero arrivare sul fronte della previdenza:
– Innalzamento della soglia per le pensioni di anzianità. Si parla di nuovi requisiti per il ritiro dal lavoro compresi fra i 41 e i 43 anni di contributi. Ad oggi la soglia è fissa a 40 anni.
– Blocco del recupero dell’inflazione per le pensioni nel 2012. Dall’intervento si ricaverebbe un gettito di 5-6 miliardi, compreso il blocco della perequazione già previsto per le pensioni più alte.
Intanto continua il pressing di Bruxelles sul Governo di Roma: “Delle misure aggiuntive sono necessarie per garantire gli obiettivi di deficit annunciati – si legge nel rapporto sull’Italia che Olli Rehn, commissario Ue agli Affari economici e monetari, presenterà stasera all’Eurogruppo – e allo stesso tempo aumentare l’equità e l’efficienza della politica di bilancio”.
Secondo Rehn, “i recenti progressi rappresentano una buona base su cui costruire un programma di riforme più ambizioso, che è necessario per spingere la crescita e ridurre le vulnerabilità” economica. Fra le misure auspicate dal finlandese figurano una riduzione “più rapida” del costo delle pensioni, uno spostamento del carico fiscale dal lavoro verso il consumo e la proprietà e la lotta contro l’evasione fiscale.
L’agenda delle riforme “deve essere ambiziosa nel contenuto e nel calendario – si legge ancora nel rapporto -, dettagliata, e ancorata ad una tabella di marcia vincolante per la sua attuazione. Per massimizzare il sostegno interno e quindi le sue chances di successo, deve inoltre essere ispirata ai principi di equità e giustizia sociale”.