Tra sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, spese indifferibili e riduzione del cuneo fiscale al nuovo Governo servono almeno 30 miliardi di euro nella prossima manovra di bilancio. I conti li ha fatti stamattina il Sole 24 Ore, secondo cui il fabbisogno del nuovo Governo – ammesso e non concesso che riesca a nascere e che non sia solo elettorale – ammonta a circa 30 miliardi.
Come si arriva a questa somma? Un po’ più di 23 miliardi serviranno per evitare l’aumento dell’Iva, 2 o 3 miliardi per spese indifferibili e 4 o 5 miliardi per il taglio pro-crescita del cuneo fiscale promesso alle parti sociali e tanto più necessario di fronte ai venti di recessione che avvolgono tutta l’Europa.
Trenta miliardi di euro non sono poca cosa e trovarli non è semplice per nessuno, anche se l’evaporare della Flat tax, tanto cara alla Lega e a Salvini, addolcisce di molto i conti, ma non esclude che revisioni si rendono necessarie anche per contenere la spesa pensionistica di Quota 100.
Il Sole 24 Ore azzarda però un’ipotesi che sembra più che plausibile e cioè che, per dare una mano a un governo che senza Salvini e la Lega esclude finalmente Italexit dal suo radar (e il calo da ieri pomeriggio e di stamattina dello spread la dice lunga al riguardo), la nuova Commissione europea – guidata da Ursula Von der Leyen che fu votata da Pd, Forza Italia e Cinque Stelle – possa accordare all’Italia almeno 10 miliardi di nuova flessibilità, cioè chiuda un occhio sull’argamento del deficit pubblico, come è stato fatto anche per altri Paesi.