Salgono yen, franco svizzero e l’oro. Bastano questi elementi a testimoniare la ricerca di “porti sicuri” da parte degli operatori finanziari a fronte dell’incertezza generale. E così lo yen, classico bene rifugio per l’Asia, si è rafforzato corso della notte fino a 111,7 su dollaro. L’oro è sui massimi da fine luglio a 1.227 dollari l’oncia. Il franco tratta stamane a nuovi massimi a 0,9982 sul dollaro.
TRUMP TENTA DI SPEGNERE L’AFFAIRE KHASHOGGI
Pesano le tensioni geopolitiche assieme ai dubbi sulla capacità di Wall Street di sopportare le scelte della Fed. Più che l’aumento dei tassi pesa la stretta sulla liquidità provocata dal ritiro dei fondi elargita durante a recessione. In questo clima si fanno sentire le preoccupazioni sulla congiuntura cinese e la crisi con l’Arabia Saudita dopo l’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. Donald Trump, nl tentativo di spegnere l’incendio che minaccia le relazioni con la monarchia saudita, uno dei suoi principali alleati, ha inviato il segretario di Stato Pompeo a Riyad.
Il petrolio Brent stamattina è scambiato sulle piazze asiatiche a 81 dollari il barile. A Piazza Affari ieri Saipem +1,8% dopo l’annuncio di nuove commesse per 400 milioni di dollari.
Borse asiatiche in frenata dopo una seduta positiva. A Tokyo l’indice Nikkei è sulla parità. Nel listino nipponico, il colosso tecnologico Softbank guadagna il 3%, dal -7% di ieri. Softbank ha di recente lanciato un super fondo (100 miliardi di dollari) grazie al sostegno dell’Arabia Saudita.
Hong Kong perde lo 0,2%, da +1% di stanotte. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è invariato, intorno a 3.125 punti, sui minimi degli ultimi due anni. Controcorrente il +0,5% della Borsa dell’India.
LA CINA FRENA APPLE. DEBOLE BOFA DOPO I CONTI
I dati di stamane confermato la frenata dell’inflazione cinese, nuovo segnale negativo sullo stato di salute dell’economia. Negativi ieri anche i titoli cinesi quotati a Wall Street: Alibaba -2%, Baidu -2%.
Ieri sera Wall Street ha chiuso in ribasso, sui minimi della giornata, con vendite soprattutto sulle società dell’alta tecnologia. Dow Jones -0,35%, Nasdaq -0,88%, S&P500 -0,58%. Apple ha chiuso in calo del 2,1%: Goldman Sachs ha segnalato che la frenata della Cina potrebbe avere un impatto negativo sulla traiettoria della crescita degli utili della società.
Debole Bank of America (-1,9%) dopo i conti. Oggi tocca a Goldman Sachs e a Blackrock.
CONDONO E STRETTA SULLE BANCHE NELLA MANOVRA
In Europa oggi l’attenzione sarà dominata dall’esame della manovra italiana spedita ieri sera a Bruxelles. Il documento spedito a Bruxelles prevede il condono (si potrà pagare il 20% del non dichiarato in 5 anni) come chiedeva la Lega “pareggiato” dalle “manette agli evasori”, tempa caro ai Cinque Stelle. C’è l’intesa per far partire quota 100 sulle pensioni dal prossimo febbraio mentre le tasse aumenteranno, afferma la Lega, solo per banche ed assicurazioni. Per le banche potrebbe finire nel mirino la deducibilità degli interessi passivi, che scenderebbe dall’attuale 100% all’86% “Con la Commissione Ue c’è un dialogo continuo, questa manovra non vuole far saltare in aria l’Europa” ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria: ai mercati da oggi la sentenza.
PIAZZA AFFARI IN LIEVE RIALZO
Piazza Affari ha archiviato ieri la seduta in leggero rialzo in un clima di debolezza in tutta Europa. A fine giornata il Ftse Mib sale dello 0,16% a quota 19.287 punti.
Poco mossa Parigi (-0,02%). Madrid +0,24%. La sconfitta elettorale della maggioranza di governo non frena Francoforte (+0,78%).
Avanza anche Londra +0,48%. Stessa variazione ma al ribasso per la sterlina in avvio di una settimana cruciale per la Brexit. Il Consiglio europeo di questa settimana potrebbe non produrre un accordo sulla Brexit, mentre alcuni paesi Ue, come ora anche la Francia, sottolineano la necessità di prepararsi allo scenario di un’uscita senza accordo del Regno Unito dell’Unione.
Permangono in questa cornice le tensioni sull’obbligazionario in vista del verdetto delle agenzie di rating di fine mese.
STABILE LO SPREAD, SCENDE IL DEBITO PUBBLICO
Ieri il rendimento del Btp 10 anni si è mantenuto attorno al 3,56%, ai massimi da inizio 2014. Lo spread con il Bund si è portato a 306 punti base da 308 punti base di venerdì sera, sotto il picco di 317 della settimana scorsa, massimo da fine maggio.
Bankitalia ha reso noto che il debito pubblico, dopo il record di luglio, è sceso in agosto: -15,5 miliardi, per un totale di 2.326,5 miliardi di euro.
Risale in luglio, dal minimo da oltre un anno registrato il mese precedente, il controvalore dei titoli di Stato italiani detenuti da investitori esteri. Secondo i dati contenuti nel documento mensile “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” diffuso stamane da Banca d’Italia, a luglio il controvalore del portafoglio in mano a investitori non residenti risultava pari a 672,464 miliardi di euro, il 33,8% del totale.
SALE ALL’1,7% IL RAPPORTO DEFICIT/ PIL IN SPAGNA
Sul fronte del debito da rilevare l’effetto, peraltro contenuto, della promozione del Portogallo da parte di Moody’s: lo spread con il Bund è sceso sotto i 200 punti.
Si è indebolito invece il bond spagnolo, a 1,70% di rendimento, dopo che il ministro dell’Economia, Nadia Calvina, ha detto in una conferenza stampa che la Spagna prevede per il 2019 un rapporto deficit Pil dell’1,8%, rispetto all’1,3% di deficit sul quale si era impegnato il governo Rajoy.
TELECOM IN EVIDENZA, SOFFRONO LUSSO E AUTO
A Piazza Affari in evidenza Telecom (+2,04%): continua la rotazione tra i temi di mercato. Tutto il settore Tlc europeo è in grande spolvero: Stoxx +1,7%. Oltre a Tim, salgono di circa due punti anche Deutsche Telekom e Telefonica.
Soffrono invece i titoli del settore dei beni di lusso, tra i più colpiti in questa fase di mercato. Moncler arretra dell’1,6%. Ferragamo -0,1%. La famiglia sembra credere nel rilancio e intende mantenere il controllo.
In controtendenza Tod’s, in rialzo dell’1,48%. Gli analisti di Equita hanno messo in evidenza che il riassetto delle holding della famiglia Della Valle potrebbe essere “potenzialmente propedeutico ad una eventuale futura cessione della società”.
Non soffre solo il lusso, ma anche l’auto. Tutto il settore Automotive europeo è sotto pressione da inizio 2018 con una flessione del 20%. Ferrari (-1,2%) partecipa ai problemi dei due comparti. Brembo (-3,4%) scivola ai livelli del luglio 2016. Exor -1%.
TENGONO LE BANCHE, MENO FONDI NEI BOND
Complessivamente positivo il comparto bancario (+0,35%), che pure si prepara alla raffica di aumenti fiscali. Ad agosto le banche italiane hanno ridotto la loro esposizione sui titoli del debito pubblico per 9 miliardi. È quanto emerge dall’ultimo bollettino “Banche e moneta” della Banca d’Italia. Ma il sistema è ancora esposto su Bot e Btp per 372 miliardi.
Intesa sale dello 0,77% e Unicredit sostanzialmente piatta. In evidenza Carige (+8,16%). Banca Generali (+1,0%) prevede di aumentare le masse in gestione, anche grazie ad acquisizioni.
ASTALDI, SI ORGANIZZANO GLI OBBLIGAZIONISTI
Astaldi cede il 5,47% dopo aver fallito il tentativo di rimbalzo iniziale. Negli ultimi 12 mesi ha perso quasi il 90%. Sembra che si stringano i tempi per la fusione con Salini-Impregilo. Nel frattempo, i possessori di obbligazioni rimasti incagliati dopo che la società ha fatto ricorso al concordato in bianco (890 milioni complessivi) si sono riuniti in un comitato. I bond hanno perso il 65% del valore nominale in previsione del piano di ristrutturazione.
Pesanti le perdite accusate da alcune multinazionali tascabili: Datalogic -5,1%, Ima -4,92%, Amplifon-3,9%.