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Manovra 2024: slitta il taglio Irpef, modifiche su Ires e flat tax. In arrivo nuove regole su contante e oro: ecco cosa cambia

Il Cdm ha approvato modifiche alla manovra 2024 e una serie di provvedimenti. Tra le novità spiccano: l’Ires premiale, l’ampliamento della flat tax e nuove regole su oro e contante. Slitta la riduzione dell’Irpef per il ceto medio, mentre vengono annullate le multe per i No-Vax

Manovra 2024: slitta il taglio Irpef, modifiche su Ires e flat tax. In arrivo nuove regole su contante e oro: ecco cosa cambia

Il Consiglio dei ministri, lunedì 9 dicembre 2024, ha approvato alcune modifiche alla manovra economica e una serie provvedimenti, tra cui il Decreto Milleproroghe e il Decreto sui controlli sul denaro contante in uscita e entrata dalla Ue. Tra le novità spiccano il taglio dell’Ires, l’ampliamento della flat tax a 35mila euro, incentivi per gli straordinari degli infermieri e la nuove regole su oro e contante. Slitta ancora la riduzione dell’Irpef per il ceto medio, dal 35% al 33%, che arriverà solo dopo aver messo ordine nei conti pubblici. La misura doveva essere finanziata con la seconda tranche del concordato preventivo biennale, che finora ha raccolto 1,3 miliardi, ben al di sotto dei 2,5 miliardi necessari per l’attuazione del provvedimento.

Taglio Ires e flat tax a 35mila euro

Tra le modifiche fiscali più attese, emerge la proposta di un Ires premiale per le imprese che decidono di investire i propri guadagni e incrementare l’occupazione. In particolare, si prevede un taglio dell’Ires del 4%, riducendo l’imposta sul reddito delle società dal 24% al 20%, per chi mantiene almeno il 70% di utili in azienda per investimenti o assunzioni. Questo sconto fiscale sarebbe finanziato da un contributo di 400 milioni di euro provenienti da banche e assicurazioni.

Inoltre, viene confermata l’ampliamento della Flat Tax da 30mila a 35mila euro per i lavoratori dipendenti con reddito autonomo. Inoltre, sono previsti incentivi specifici per alcune categorie di lavoratori, come gli infermieri e gli specializzandi, per i quali verrà introdotta una tassazione agevolata al 5% sugli straordinari.

Sul fronte pubblico, si prevede l’esclusione del blocco del turnover per le Forze di polizia, enti locali, personale Ata e ricercatori, consentendo una maggiore assunzione di nuovo personale nelle pubbliche amministrazioni.

Supporto al Sud: nuove agevolazioni per le Zes

Un’altra misura della manovra 2024 riguarda il Sud Italia, con nuovi finanziamenti per le Zone Economiche Speciali (Zes) e la Zes agricoltura. Inoltre, per i nuovi artigiani e commercianti, è prevista una riduzione del 50% del contributo Inps minimo per i primi tre anni di attività, incentivando la nascita di nuove imprese nel Paese.

Botteghe storiche: il nuovo Albo nazionale

Un’altra novità della manovra 2024 è la creazione di un Albo nazionale delle botteghe storiche, pensato per proteggere e valorizzare le attività artigiane e i negozi con un valore storico, culturale o commerciale particolare. Le attività presenti in questo Albo riceveranno tutele fiscali e potranno beneficiare di incentivi per la promozione turistica e commerciale.

Milleproroghe: slittamento e agevolazioni per le imprese

Nel frattempo, il Cdm ha approvato anche il decreto Milleproroghe, che include diverse misure urgenti, come il rinvio al 31 marzo dell’obbligo di assicurazione contro le catastrofi naturali per le imprese, alleviando il peso fiscale per le aziende. È prevista anche una proroga per i contratti a termine, che potranno essere stipulati per un altro anno, fino al 31 dicembre 2025. Per le Pmi, il Fondo di garanzia sarà esteso fino alla fine del 2025, con agevolazioni fiscali per il settore turistico.

Dopo la sconfitta sulla questione del canone Rai con Forza Italia, la Lega ottiene una vittoria su un tema storico: l’annullamento delle multe per i no-vax. Inoltre, viene esteso fino alla fine del 2025 lo “scudo penale” per i medici, limitando la responsabilità penale ai soli casi di dolo e colpa grave.

Oro e contante: ecco le nuove regole

Il Cdm ha anche approvato nuove regole sui trasferimenti di denaro contante, oro e altri strumenti finanziari, con l’obiettivo di allinearsi al regolamento europeo del 2018 e rafforzare i controlli doganali per contrastare il riciclaggio di denaro e il finanziamento illecito.

Il concetto di “contante” è stato significativamente ampliato per includere non solo banconote e monete, ma anche strumenti finanziari come assegni, vaglia cambiari, ordini di pagamento non intestati o intestati a beneficiari fittizi, carte prepagate non collegate a conti bancari, e monete d’oro con purezza pari o superiore al 90%. Vengono inoltre inclusi lingotti, barre, pepite e aggregati d’oro con purezza minima del 99,5%. Se il valore complessivo di questi strumenti supera i 10mila euro, devono essere dichiarati alle autorità doganali al momento del trasferimento, sia in entrata che in uscita dalla Ue.

Le autorità doganali e la Guardia di Finanza sono ora autorizzate a sequestrare il denaro, anche se inferiore a 10mila euro, se il trasferimento avviene senza accompagnamento o se ci sono sospetti di attività illecite. Le sanzioni per chi non rispetta gli obblighi di dichiarazione sono state severamente inasprite: una multa del 15% si applica se la somma non dichiarata è inferiore a 10mila euro, mentre la penalità sale al 30% se l’importo supera tale soglia, arrivando fino a 40mila euro.

Infine, il decreto introduce modifiche rilevanti anche per l’oro da investimento, trasferendo la gestione dell’Elenco degli Operatori Professionali in Oro dalla Banca d’Italia all’Organismo Agenti e Mediatori (Oam). Inoltre, la soglia di dichiarazione per le operazioni in oro è stata abbassata a 10mila euro, allineandola a quella prevista per il contante.

Manovra 2024: quali sono i prossimi passi?

I lavori sugli emendamenti alla manovra sono iniziati oggi, martedì 10 dicembre, in Commissione Bilancio alla Camera. Nel weekend è prevista una riunione tra governo e relatori al Mef per definire i dettagli degli emendamenti, che potrebbero superare la decina. L’esame in Aula è fissato per il 16 dicembre, ma non si esclude un rinvio al 18. Nel frattempo, il governo continua a perfezionare le misure e gli aggiustamenti, con l’obiettivo di chiudere l’iter legislativo entro la fine dell’anno.

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