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Manovra 2024: il governo presenta solo la “cornice” del Piano strutturale di bilancio, si attende l’Istat

Attualmente il piano è solo una bozza basata su stime preliminari: la crescita della spesa netta si attesterà intorno all’1,5% e il governo punta a far scendere il deficit sotto il 3% del Pil già nel 2026

Manovra 2024: il governo presenta solo la “cornice” del Piano strutturale di bilancio, si attende l’Istat

Oggi il governo Meloni ha svelato al Consiglio dei ministri lo schema del Piano strutturale di bilancio (Psb), un’importante novità introdotta dalle recenti regole europee del Patto di Stabilità e Crescita. Questo piano rappresenta il primo passo per mettere ordine nei conti pubblici e affrontare le sfide di debito e deficit dell’Italia.

Al momento, il Psb sembra più una bozza che un piano dettagliato. Mancano infatti indicazioni precise su come e quanto rimodulare la spesa pubblica nei prossimi sette anni. Per ora, abbiamo solo un quadro “tendenziale” delle variabili economiche.

Cosa c’è dentro il Piano strutturale di bilancio?

La nota ufficiale di Palazzo Chigi offre alcune informazioni chiave sul percorso che il governo intende seguire: per mantenere la rotta, la crescita della spesa netta si attesterà intorno all’1,5% e il governo punta a far scendere il deficit sotto il 3% del Pil già nel 2026. Ma non è tutto: il Piano prevede anche una serie di riforme e investimenti volti a migliorare la pubblica amministrazione, la giustizia e l’ambiente imprenditoriale, proseguendo il percorso tracciato dal Pnrr. Questi obiettivi sono in linea con le aspettative europee, ma la mancanza di dettagli specifici su come raggiungerli lascia ancora molte incognite.

Il documento definitivo non sarà pronto prima del 23 settembre, quando l’Istat aggiornerà le stime su Pil, debito e deficit. Il governo spera che una revisione al rialzo del Pil possa migliorare altri saldi e creare spazio per nuove misure, come la spinta alla natalità promessa da Giorgetti. Nel frattempo, il governo dovrà gestire le pressioni dei partiti di maggioranza su temi cruciali come l’Irpef, la flat tax e le pensioni minime. A complicare ulteriormente il panorama, la questione del decreto Omnibus, che ha visto la presentazione di oltre 700 emendamenti.

I prossimi passi

Una volta aggiornato, il Psb sarà inviato a Bruxelles, probabilmente all’inizio di ottobre, e successivamente passerà al Parlamento per l’approvazione. È possibile che il Piano venga accorpato con il Documento programmatico di bilancio (Dpb), che dovrà essere presentato a Bruxelles entro il 15 ottobre. Questo documento conterrà le previsioni macroeconomiche e le linee guida per la manovra di bilancio 2025. Il governo dovrà adottare misure prudenti e riforme per ridurre la spesa, aumentare le entrate fiscali e stimolare la crescita economica.

Con un rapporto deficit/Pil del 7,4% e un debito pubblico al 137% del Pil, l’Italia deve presentare un piano di rientro rigoroso e sostenibile. Il Psb dovrà essere aggiornato ogni cinque anni, con relazioni annuali sui progressi verso gli obiettivi fissati.

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