Dopo una brevissima tregua, come da previsioni è tornato già da mercoledì a imperversare il maltempo in tutta Italia, soprattutto al Nord dove questa seconda ondata ha già causato altri 4 morti, dopo i 13 complessivi dei giorni scorsi. Due persone sono morte Lillianes (Aosta) nella Valle di Gressoney, a seguito della caduta di un albero sull’auto in cui viaggiavano. Altri due morti, oggi, in Alto Adige: è morto all’ospedale di Bolzano un uomo di 53 anni di Laces, che lunedì, mentre stava guidando in Val Venosta, all’altezza di Coldrano era stato colpito da un albero. La seconda vittima è un 81enne della Val Badia che, intento a sistemare il tetto della sua malga danneggiata dalla violenta perturbazione, è precipitato. Morendo sul colpo.
Il peggioramento riguarda soprattutto il Veneto (soprattutto nel Bellunese) dove c’è allarme rosso, ma ora la perturbazione si sta spostando verso le regioni tirreniche del Centro: l’allerta è arancione nel Lazio (Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha firmato l’atto con cui la Regione ha dichiarato lo stato di calamità per l’intero territorio laziale), in Liguria e Sicilia, gialla in Piemonte, Toscana e Campania. Anche Palermo è allagata, si stanno salvando solo le regioni adriatiche del Centro-Sud e la Sardegna.
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Nevicate abbondanti sono attese in Valle d’Aosta, a partire dai 1.300-1.500 metri di quota. L’ufficio neve e valanghe prevede che si accumuleranno quantitativi tra i 50 centimetri e il metro. Una nuova acqua alta è prevista a Venezia giovedì pomeriggio con un massimo di 110 centimetri sul medio mare. Lunedì è stato raggiunto un picco di 156 centimetri.
Al Nord la situazione dovrebbe progressivamente migliorare nella giornata di venerdì, con il maltempo che resterà intenso al Centro Sud. Nel weekend situazione incerta, tornerà un po’ di sole ma in generale le piogge andranno avanti ancora per qualche giorno, almeno fino a metà della prossima settimana, quando arriverà un anticiclone che porterà anche temperature più miti. E’ la cosiddetta estate di San Martino, ma prima ci sarà ancora da soffrire.
