Sulla tragedia del maltempo nelle Marche le parole lasciano il tempo che trovano perchè sono i fatti che contano e, almeno per i Cinque Stelle di Giuseppe Conte e per Fratelli d’Italia le parole di solidarietà verso i morti e la popolazione delle Marche colpite dalla tragedia suonano a dir poco farisaiche. Sono i fatti che contano e i fatti fanno salire Cinque Stelle e Fratelli d’Italia sul banco degli imputati.
MALTEMPO MARCHE: PERCHE’ IL GOVERNO CONTE HA CHIUSO ITALIA SICURA E DIROTTATO ALTROVE I SOLDI CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO?
“Noi – accusa l’ex premier e oggi leader di Italia viva, Matteo Renzi – avevamo costituito un’unità di missione sul dissesto idrogeologico e avevamo liberato le risorse, tra cui 45 milioni di euro per il Misa a Senigallia. La chiusura dell’Unità di missione e lo spostamento dei soldi stanziati in altre poste di bilancio decisi dal premier Conte e dal ministro dell’Ambiente Costa hanno rallentato o bloccato molte opere. Oggi si piangono i morti ma nessuno – incalza Renzi – risponde a questa semplice domanda: perchè avete chiuso Italia Sicura”. Già perchè? Sarebbe il caso che Conte e Sergio Costa, ministro grillino dell’Ambiente nei Governi Conte 1 e Conte 2, rispondessero. Ma è altamente improbabile che avvenga.
MALTEMPO MARCHE: C’ERA IL CATACLISMA MA IL GOVERNATORE ERA A UNA CENA ELETTORALE
Non solo di manifestazione di cattivo gusto ma anche di inadempienza istituzionale dovrebbe invece rispondere il Governatore di Fratelli d’Italia della martoriata Regione Marche, Francesco Acquaroli, che per legge è l’autorità regionale della Protezione civile. “L’inaffondabile campagna elettorale marchigiana batte l’alluvione” ha scritto ieri la Repubblica. Che cosa voleva dire? Che nell’ora del cataclisma marchigiano – come documentano le fotografie – il Governatore, anzichè coordinare le operazioni di soccorso, era a una cena elettorale del suo partito a Potenza Picena con il fondatore di Fdi Guido Crosetto. Non il massimo della sensibilità e dell’efficienza istituzionale. Colpiscono le parole di ieri della Procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli, che ha detto al Tg1, che “non c’è stata un’allerta da parte della Regione Marche nei confronti dei Comuni” del territorio.