L’Autostrada A26 – che collega Genova ad Alessandria – è chiusa nel tratto di accesso al capoluogo ligure. Lo ha stabilito lunedì sera la direzione del tronco di Autostrade dopo che la Procura di Genova aveva sostanzialmente intimato la misura alla concessionaria. Il motivo sarebbero le pessime condizioni di due viadotti da controllare: il Pecetti e il Fado.
Si tratta di due delle infrastrutture finite nell’inchiesta sui cosiddetti falsi report, un filone nato dalle indagini sul crollo del Ponte Morandi, che ha messo in luce come diversi ponti fossero in condizioni molto peggiori di quelle indicate nelle valutazioni poi trasmesse al ministero dei Trasporti.
“Siamo in guerra, siamo in emergenza, siamo a Stalingrado – ha detto il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, al termine della riunione in Prefettura dopo la chiusura del tratto della a26 – Il governo si deve far carico, da oggi e fino al ripristino delle condizioni di normale vivibilità, di tutto quello che accade: trasporti, come è successo per il Morandi, dei terminal portuali se dovremo tenerli aperti di notte, dell’intervento del Genio Militare, di tutto perché siamo in una vera situazione di emergenza. Le istituzioni locali possono metterci una toppa ma non possiamo reggere questa situazione oltre una settimana. E non può reggerla il Paese”.
Intanto, la piena del Po fa salire l’allarme anche in Emilia Romagna. “Stiamo monitorando il passaggio della piena, seguendo i bollettini – ha detto all’Ansa l’assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo – Ci attendiamo una piena molto importante, è stimata con una quota di otto metri”.
Gazzolo si è detta “fiduciosa” che la piena sarà contenuta negli argini. “Sono attivati i monitoraggi in tutti i tratti, tra Piacenza e Parma”, ha aggiunto l’assessore, sottolineando che al momento in regione si registrano “criticità diffuse”, come alcune frane sull’Appennino causate dal maltempo. La Protezione civile regionale sta intervenendo.