Il fantasma default si aggira per l’Europa. Ormai l’Italia, nonostante lo spread Btp/Bund torni ad allargarsi a quota 535 bp e il rendimento dei Btp superi il 7%, è solo uno dei problemi dall’agenda del Vecchio Continente. In mattinata l’asta dei Bonos spagnoli ha avuto, infatti, un esito mediocre: sono stati collocati 3,563 miliardi di euro di titoli decennali, a metà della forchetta di offerta compresa tra i 3 e i 4 miliardi di euro con un bid-to-cover di 1,5 ma il rendimento medio è salito al 6,975%, il massimo dal 1997. Lo spread con il Bund sfiora i 500 bp, a tassi “italiani”. Il contagio ha avuto immediata eco a Parigi, l’ultima, irrinunciabile frontiera per la difesa della moneta unica. Proprio stamane non ha retto la trincea psicologica dei 200 bp di spread con i bund: la forbice si è allargata a 201,9 dopo l’asta degli Oat (quinquennale scadenza luglio collocato al 2,8%, bid/cover 1,7 volte). Non aiuta la linea rigida adottata da Angela Merkel: . “né gli eurobond ne forti riduzioni del debito portano a una rapida riduzione dei problemi”. La cancelliera ha ribadito il no tedesco a fare della Bce il prestatore di ultima istanza.
Questa sfilza di dati allarmanti, seguiti alla frana dei finanziari a Wall Street, dopo l’allarme lanciato da Fitch, non poteva non avere un grosso impatto sui listini azionari: Piazza Affari perde l’1,27 %(indice Ftse/Mib a quota 15.222 ), Parigi -1,35% , Francoforte –0,88%. Milano attende la scossa del discorso programmatico di Mario Monti nell’emiciclo del Senato. Ma l’attenzione degli operatori internazionali è ormai rivolta ad altri focolai di crisi.
Sul mercato azionario i titoli in maggiore calo sono le banche, con l’indice Stoxx europeo del settore in discesa dell’1,1%. Perdono soprattutto le banche francesi: Société Générale arretra del 3,09%, BnpParibas -3,28%. Il Crédit Agricole arretra del 3,64%. A Milano Intesa scende dell’1,88%, quasi invariato Unicredit -0,98%, MontePaschi -1,1%, Ubi -1,82%, Popolare Emilia -2%. Brusco calo per Fondiaria Sai -5,21%, Generali -0,32% . La Banca Popolare di Milano -0,27% si allinea a 0,30 euro, lo stesso valore dei titoli di nuova emissione.
In discesa le utility, in particolare A2A (-2,2%), che soffre per il declassamento deciso da Exane. Enel -0,5%, Telecom Italia perde il 2,39%. Il petrolio Wti continua a salire e ha superato i 103 dollari al barile (+0,5%): Tenaris scende dell’1,6%, Saipem dell’1,23%. Eni -0,82%, Enel -1,07%. Fra gli industriali il calo più marcato è quello di StM -2%. Fiat scende dello 0,20%, Fiat Industrial dell’1,18% Tod’s scende del 2,79%. Prosegue il rialzo di Safilo +3,1%.