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“Make Europe great again”: il Mega più attraente del Maga? Le scommesse degli investitori sul lungo periodo

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L’avvio della settimana, con i timori per i dazi reciproci che Trump vuole far scattare da mercoledì 2 aprile, preoccupa molti investitori e le Borse stanno vivendo un nuovo sell-off. Ma, al di là della bufera, molti investitori stanno guardando al lungo termine dove le cose appaiono diverse: sta prendendo forma un’Europa più indipendente e meno dipendente dagli Stati Uniti e gli investitori intravedono opportunità, in una regione a lungo evitata, che vanno oltre il semplice accaparramento di azioni del settore della difesa, come riporta Reuters. C’è ancora cautela in giro, poiché la massiccia spesa tedesca per la difesa e le infrastrutture richiederà del tempo per farsi sentire. Ma molti stanno giocando a lungo termine.

“Sembra che le operazioni Mega (Make Europe Great Again) stiano rapidamente sostituendo quelle Maga, che hanno perso il loro fascino”, ha affermato Mark Dowding, Cio del team obbligazionario BlueBay di RBC, riferendosi al movimento Make America Great Again del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il FtseMib da inizio anno ha guadagnato il 13,3%, uno dei migliori al mondo, mentre l’indice dei Magnifici Sette ha registrato un -15% e sta per chiudere il peggior trimestre degli ultimi due anni e mezzo.

La difesa per prima, ma anche logistica, dati e comunicazioni. Meglio di lusso e tech

Il piano di Bruxelles di mobilitare fino a 800 miliardi di euro (866 miliardi di dollari) per il riarmo e l’espansione fiscale tedesca significa che i titoli della difesa rimangono un terreno fertile per gli investitori, anche dopo la loro impennata da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel 2022. Il Readiness 2030 “è una grande opportunità per l’industria italiana”, specie per aziende come Leonardo e Fincantieri, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista a Il Corriere della Sera.

L’indice che raggruppa le azioni aerospaziali e della difesa europee (.SXPARO), ha guadagnato il 33% quest’anno e i multipli di valutazione hanno superato quelli dei competitor statunitensi, raggiungendo livelli associati al lusso o alla tecnologia. Il produttore di carri armati Rheinmetall è stato, seppur brevemente, più costoso di Ferrari questo mese, scambiando a 44 volte gli utili previsti ed evidenziando la disponibilità degli investitori a pagare un premio per l’esposizione a questa tendenza a lungo termine.
La crescita media annua prevista degli utili delle aziende di difesa fino al 2028 varia dall’8% per BAE al 32% per Rheinmetall, stima Citi.

L’Unione europea vuole acquistare più armi europee, ma è una sfida. Dal 2022, il 78% degli acquisti dell’Ue è andato fuori dal blocco, con il 63% negli Stati Uniti, come mostrano i dati della Commissione europea. Markus Hansen, gestore del fondo Vontobel, ritiene che gli investitori dovrebbero concentrarsi su settori con una domanda reale e urgente, come la ricostituzione delle scorte di munizioni esaurite e delle attrezzature per la fanteria. Nel frattempo, potrebbero trarne vantaggio le aziende della filiera della difesa e altri settori, tra cui le comunicazioni.

Eutelsat è aumentato del 260% questo mese, spinto dalle indiscrezioni secondo cui l’operatore satellitare franco-britannico potrebbe sostituire Starlink di Elon Musk nel fornire l’accesso a Internet all’Ucraina. “Oltre alle armi, la difesa riguarda anche la logistica, i dati e le comunicazioni. È una catena del valore completa in cui i fornitori svolgono un ruolo importante”, ha affermato il portfolio manager di Evli, Tomas Hildebrandt. Il produttore di camion Scania, una divisione di Traton, Atlas Copco, che produce macchinari per progetti infrastrutturali e industriali, e le aziende di costruzioni in generale, sono possibili esempi, ha affermato.

In arrivo bond Ue a Tripla A

Che si tratti di obbligazioni congiunte dell’Ue o soprattutto di debito tedesco, è in arrivo un’ampia gamma di obbligazioni con rating tripla A che sostengono lo status di valuta di riserva dell’euro. La spesa storica della Germania per infrastrutture e difesa potrebbe ammontare a più di mille miliardi di euro di debito aggiuntivo. Inoltre, l’Ue prevede di prendere in prestito congiuntamente fino a 150 miliardi di euro per sostenere i prestiti agli Stati membri e aiutarli ad aumentare la spesa per la difesa, una mossa che nemmeno i più ottimisti avevano previsto fino a pochi mesi fa. Le obbligazioni a sostegno del programma, denominato Safe, incrementeranno il debito dell’Ue pari a circa 650 miliardi di euro.

È un segnale che il blocco potrebbe diventare un mutuatario più permanente, come gli investitori sperano da tempo, affrontando un’altra sfida dopo il suo grande fondo a supporto della crisi del Covid-19. Tuttavia, i prestiti rappresentano solo una piccola parte del piano complessivo da 800 miliardi di euro, lasciando il resto ai governi nazionali. Si prevede che il fondo infrastrutturale da 500 miliardi di euro annunciato da Berlino incrementerà il prodotto interno lordo della Germania nel prossimo decennio.

Ottimismo per le banche europee

Le banche europee hanno registrato un aumento del 26% da inizio anno nel loro miglior trimestre dal 2020, perchè la spinta fiscale migliora le prospettive economiche. Secondo le stime di Berenberg, l’economia tedesca dovrebbe crescere di circa l’1,4% nel 2026 e nel 2027, dopo quasi quattro anni di stagnazione. Un sondaggio condotto a marzo dai gestori di fondi BofA ha evidenziato che banche e assicurazioni sono i settori maggiormente sovrappesati in Europa, seguiti dall’industria.

Siamo ottimisti sulle banche, poiché le maggiori aspettative di crescita dovrebbero accentuare la curva dei rendimenti (obbligazionari), il che andrebbe a vantaggio delle banche e stimolerebbe realmente la crescita del credito”, ha affermato Trevor Yates, analista senior degli investimenti di GlobalX, sottolineando che la società ha riscontrato un forte interesse nel suo Etf sulle azioni tedesche Dax.
Alcuni investitori si aspettano inoltre che le autorità di regolamentazione europee possano allentare le norme per le banche, alla luce della spinta alla deregolamentazione degli Stati Uniti. Dowding di BlueBay ha affermato che le obbligazioni di capitale delle banche europee rappresentano la maggiore posizione sovrappesata della società nei fondi di credito multi-asset.

La vittoria delle periferie

A mostrare le maggiori opportunità di investimento sono ora anche i paesi un tempo detti “periferici”, ma che ora ricoprono un nuovo ruolo positivi. In particolare, le azioni spagnole e italiane sono significativamente più economiche di quelle dell’Europa centrale, afferma Manish Kabra, stratega multi-asset di Societe Generale, il che le rende pronte a generare guadagni. Anche le azioni dell‘Europa meridionale sono proporzionalmente meno esposte ai dazi statunitensi rispetto a quelle di Germania o Francia e hanno una forte esposizione al settore bancario. “Ci sono cose parallele in corso. Una è il freno al debito tedesco e per questo (mid-cap) MDAX e long euro sono il trade migliore, l’altra è la regolamentazione bancaria e la crescita del Pil nominale europeo, entrambe con un impatto sulle banche“, ha detto Kabra. “Questo è esattamente ciò che offre la periferia dell’Europa.”

Il punto di vista energetico

Gli analisti affermano che si prevede che l’impegno dell’Europa per diventare più indipendente dal punto di vista energetico continuerà, con benefici per le aziende di energia rinnovabile e per le aziende elettriche domestiche. La Commissione europea ha presentato un piano d’azione per accelerare il rilascio dei permessi per i progetti di energia rinnovabile, modificare il modo in cui vengono stabilite le tariffe energetiche e aumentare gli aiuti di Stato per le industrie pulite e una produzione di energia più flessibile. E 100 miliardi di euro dell’aumento di spesa pianificato dalla Germania saranno destinati alla trasformazione climatica ed economica.

Secondo il think tank Ember, nel 2024 l’energia solare ha fornito l’11% del mix elettrico dell’Ue, rispetto al 9,3% del 2023, superando il carbone. La società di servizi europei Iberdola, Endesa e Enel hanno registrato rialzi quest’anno che vanno dal 7% al 16%.

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