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Mafia: sei arresti nel clan di Corleone, progettavano attentato ad Alfano

Blitz antimafia dei Carabinieri con sei arresti nell’area di Corleone. L’operazione è scattata dopo alcune intercettazioni che facevano chiaramente riferimento all’intenzione di colpire il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Una “vendetta” sulla proposta di inasprimento dell’articolo 41-bis, il regime di carcere duro usato nei confronti degli esponenti mafiosi.

Il blitz ha smantellato il mandamento di Corleone, un tempo capeggiato da Riina e Provenzano. I sei arresti effettuati oggi dai militari dell’Arma riguardano esponenti di spicco che in questi anni hanno retto gli affari della cosca che comanda nella zona di Palermo. Ma ciò che ha allertato ulteriormente gli investigatori è stata un’intercettazione in cui i reggenti della cosca discutevano dell’organizzazione di un attentato per uccidere il ministro Alfano.

Nell’intercettazione i mafiosi del clan di Corleone ipotizzavano un attentato nei confronti del ministro paragonandolo a quello del 22 novembre 1963, giorno in cui a Dallas il presidente americano John Fitzgerald Kennedy perse la vita. “Dovrebbe fare la fine di Kennedy”, dicevano nelle intercettazioni i mafiosi arrestati oggi nel corso del blitz dei carabinieri. Tra questi c’è anche Rosario Lo Bue, già in carcere nel 2008, poi assolto e fratello di uno degli uomini che si occupava della latitanza di Bernardo Provenzano.

Oltre al progetto dell’attentato ad Alfano, il clan di Corleone stava lavorando anche all’organizzazione di un altro omicidio dopo che alcune persone si erano rivolte all’organizzazione mafiosa con l’obiettivo di riscuotere una grossa eredità.

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