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Made in Italy, anche Tecnogas nelle mani degli algerini

Non si arresta la caccia degli stranieri alle aziende di elettrodomestici Made in Italy: dopo la Nardi, gli algerini di Condor Electronics acquistano anche la Tecnogas – Il presidente Benhamadi: “Per crescere abbiamo bisogno dell’esperienza, del design e della bellezza del Made in Italy”

Made in Italy, anche Tecnogas nelle mani degli algerini

Prima la Nardi e ora anche la Tecnogas. L’algerina Condor Electronics dopo aver acquisito la società Nardi, si appresta a rilevare anche la Tecnogas, storica azienda emiliana della cottura, dal 1995 della Antonio Merloni e travolta nel 2008 dalla crisi di quest’ultima. Ce lo ha dichiarato oggi a Milano il presidente Abderrahmane Benhamadi, in Italia per festeggiare i 60 della Nardi, presidente di quello che viene considerato il gruppo più dinamico del Nord Africa nell’elettronica di consumo e nel settore degli elettrodomestici, Condor Electronics, controllata di Condor Group, una delle maggiori conglomerate del Nord Africa. Condor Group, come riferisce il blog La Casa di Paola, con un fatturato di 1 miliardo di dollari nel 2017, fa parte della conglomerata della famiglia Benhamadi e opera anche nel campo agroalimentare, edilizia, farmaceutica, immobiliare e hotellerie. E tramite una joint venture con la Peugeot per l’assemblaggio in Algeria di alcuni modelli detiene il 15,5 per cento di Peugeot Algérie.

A CACCIA DEL MADE IN ITALY

Ambedue le società, Nardi e Tecnogas, vantano un passato prestigioso per le migliori tecnologie della cottura, per il design e soprattutto per la forte propensione all’export tanto che Nardi prima della prolungata crisi che l’ha portata a chiudere le attività produttive in Italia, vendeva oltre 700mila elettrodomestici da incasso in 80 paesi in tutti i continenti. E Tecnogas, che era arrivato a fatturare negli anni d’oro oltre 130 milioni di euro, vendeva sui ricchi mercati del Medio Oriente, in Australia e in tutto il Mediterraneo il 90 per cento della produzione costituito da cucina free standing di fascia alta, progettate appositamente in grandi formati per le usanze gastronomiche dei paesi dei paesi dell’area del Golfo.

E sono proprio queste spiccate caratteristiche di un’abilità italiana nella produzione di macchine per la cottura e di Majap di alta qualità industriale ad aver attirato Benhamadi. “Noi abbiamo bisogno per crescere di acquisire l’esperienza, il design, e la bellezza del made in Italy-dichiara-per noi è importante mettere a frutto il patrimonio tecnologico che ancora Nardi aveva dimostrato di avere. Per noi la ricerca conta molto, investiamo infatti in R&D il 2 per cento delle nostre risorse e il 3 per cento in formazione”. Un gruppo fortemente orientato versp le tecnologie digitali poiché esporta circa 1 milione di smartphone in Francia oltre a venderli anche in Africa.

IN GRANDE SVILUPPO IL MERCATO IMMOBILIARE

Ambizioso ma molto prudente Benhamadi ha voluto esaminare a lungo e a fondo il patrimonio industriale e le opportunità di Nardi prima di chiudere l’acquisizione per circa 700mila euro. Ma una volta completata l’operazione ha subito investito in una grande show room, la prima di 22 show-room in Algeria e di altre che si apriranno in tutto il Maghreb, all’insegna del claim Italian Feeling, la scritta che accompagna e accompagnerà ormai ogni apertura e ogni attività di Nardi-Condor. In questa prima show-room di quattro piani, inaugurata di recente, Condor Electronics, ha investito circa 500mila euro, creando così uno spazio di grande eleganza dove gli elettrodomestici built-in Nardi hanno ampio risalto.

Perché, dietro le due operazioni, di Nardi e di Tecnogas (alle quali ne seguiranno altre) c’è un’altra motivazione di fondo: la forte attrazione che la filiera italiana della cottura, dal food alle attrezzature, dai mobili ai casalinghi, esercita sempre di più in tutto il mondo e che è molto forte anche in Algeria. Ed è su questa eccellenza italiana che Condor Electronics intende puntare per la sua diversificazione e per un’espansione rapida in Africa e in Medio Oriente oltre che in Europa. Con la delocalizzazione delle attività produttive di Nardi in Algeria, Nardi Electronics Italy mantiene in Italia le attività di ricerca, di progettazione e di produzione di alcune linee speciali dedicate.

Condor Electronics è presente in 20 paesi africani tramite distributori ma mira a insediare presenze dirette portando gli elettrodomestici per la fascia alta del mercato con il brand Nardi-Italian Feeling che diventerà il marchio di punta e di fascia Premium del gruppo algerino. L’Algeria è in una fase di evoluzione socio-economica che l’ha portata al quarto posto nella classifica del Pil del Nord Africa e dell’Africa e, pur profondamente legata alla Francia vanta rapporti privilegiati con l’Italia che ha il primo posto per l’interscambio. E dopo aver vinto la sua durissima battaglia contro il terrorismo interno, deve ora sviluppare cespiti diversi -a partire dal turismo-per il proprio Pil, quasi totalmente dipendente dal gas e dal petrolio.

Grazie ad una pluridecennale politica sociale ogni anno vengono costruiti 2 milioni di edifici a edilizia sociale, metà dei quali assegnati gratis a famiglie indigenti, oltre a edifici di fascia più alta. Il 90 per cento del Paese è servito dalla rete pubblica di acqua potabile, più del 90 per cento del territorio è raggiunto dalla rete elettrica. E il gas è ormai usato dal 80 per cento delle famiglie. L’Algeria vanta percentuali di disoccupazione decisamente bassi (tra il 9 e il 15 per cento secondo le fonti) rispetto ai paesi del Mediterraneo anche se con elevate quote di lavoro nero.

La classe media, che costituisce il 40 per cento del totale, è in netta crescita. “E’ per questo che intendiamo investire nel settore degli elettrodomestici perché l’edilizia in costante aumento sta determinando una notevole crescita della domanda di mobili, elettronica ed elettrodomestici-dichiara Benhamadi- E la nostra è una società molto dinamica dove da almeno dieci anni le donne sono sempre più presenti, soprattutto nella sanità, nella scuola e anche nella magistratura”.

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