L’apertura c’è, ma la strada verso un accordo è ancora lunga. A due giorni dalla caduta del governo Barnier, i socialisti francesi si sono detti disponibili a sostenere un nuovo governo, ma a condizione che non ci sia un primo ministro di destra che non accetteranno “in nessuna circostanza”. Lo ha riferito ai giornalisti Oliver Faure al termine dell’incontro tenutosi in mattinata all’Eliseo, nel corso del quale il partito socialista ha ammorbidito le sue posizioni sulla riforma delle pensioni, dicendosi aperto a un “congelamento” e non chiedendo più un’abrogazione.
Com’è andato l’incontro tra Macron e i socialisti
Oltre alla semi apertura sulle pensioni, Faure avrebbe dato la propria disponibilità a discutere anche su altri punti, ponendo però una richiesta ferma: il primo ministro dovrà essere un socialista. Macron, secondo quanto riferito dai media francesi, avrebbe rilanciato: “niente premier fin quando i socialisti non romperanno con il Nuovo Fronte Popolare”. Il leader del Ps ha però smentito tale ricostruzione, assicurando che il presidente francese “non ha posto alcuna precondizione su nessun argomento”, nonostante appaia difficile pensare che l’inquilino dell’Eliseo sia disposto a scendere a patti con Melenchon (e viceversa).
Gli alleati di sinistra, da parte loro, non hanno preso bene la nuova posizione dei socialisti, nonostante secondo il leader del Ps la volontà di collaborare alla formazione del governo non rappresenti, a suo avviso, un tradimento nei confronti del Nuovo Fronte Popolare, – l’alleanza che raccoglie numerosi partiti, tra cui La France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon, il Partito Comunista e Les Écologistes. Faure ha aggiunto che il capo dello Stato si è impegnato “a chiamare oggi gli altri tre gruppi del Fronte popolare (NFP) per suggerire loro di avviare un dibattito”.
Prima dell’incontro all’Eliseo, il partito socialista francese si era detto disponibile a discutere con la coalizione macroniana e la destra sulla base di “reciproche concessioni” in vista della formazione di un nuovo governo che però nascere sulla base di “un contratto a durata determinata”.
Macron: “Nuovo premier non prima di lunedì”
Nella giornata di oggi, Macron ha già ricevuto una coalizione del suo partito e nel primo pomeriggio incontrerà anche i rappresentanti della destra. Al momento non sono stati convocati all’Eliseo né il Rassemblement National di Marine Le Pen , né l’estrema sinistra de La France Insoumise, né ecologisti e comunisti.
Macron ha parlato ieri sera di annuncio del nuovo premier “nei prossimi giorni”, ma secondo l’emittente francese TF1-LCI, la nomina non arriverà prima di lunedì.
Melenchon: “Nessun mandato a Faure per negoziare con Macron”
“La France Insoumise (Lfi) non ha dato alcun mandato a Olivier Faure (Ps), né per presentarsi da solo a questo incontro (con il presidente della Repubblica, ndr), né per negoziare un accordo e fare ‘concessioni reciproche’ a Macron e Lr. Niente di ciò che dice o fa è a nome nostro o del Pfn (Nuovo Fronte Popolare)”, ha affermato polemicamente in mattinata Jean-Luc Melenchon, leader di Lfi.