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Macron: “Riforma delle pensioni necessaria, ho sentito la vostra rabbia”. E propone 100 giorni di pacificazione

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“Era necessario, ora guardiamo avanti”.
Questo in sintesi il messaggio che il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato ai cittadini francesi nel corso del suo discorso in tv a reti unificate nel quale è tornato a parlare della contestatissima riforma delle pensioni, ammettendo di aver “sentito la rabbia dei francesi” e promuovendo un “nuovo patto per la vita sul lavoro” che proverà a migliorare la quotidianità di tutti.

Le parole del presidente non sembrano però riuscite a placare gli animi, con migliaia di persone in piazza a Parigi, Marsiglia e altre città, mentre suoi oppositori non hanno intenzione di abbassare i toni. 

Macron: “Ho sentito la vostra rabbia: 3 cantieri e 100 giorni di pacificazione”

La riforma delle pensioni “era necessaria per garantire la pensione di tutti e per produrre più ricchezza per la nostra nazione”, ha detto Macron. “Le modifiche previste entreranno in vigore gradualmente a partire dall’autunno“, ha aggiunto, sottolineando di aver “sentito la rabbia dei francesi”. Il presidente francese ha riconosciuto che la legge, pur necessaria “evidentemente non è stata accettata. Mi dispiace, nessuno, certo non io, può restare sordo alla domanda di giustizia sociale” e a una “collera” attribuita però all’inflazione e non alla riforma: “È stata espressa rabbia, rabbia per un lavoro che, per troppi francesi, non permette più di vivere bene, per l’aumento dei prezzi, per la benzina, la spesa, le mense – ha detto Macron – Rabbia perché alcuni hanno la sensazione di fare la loro parte, ma senza essere ricompensati per i loro sforzi, né in aiuti né in servizi pubblici efficaci, nessuno, e soprattutto non io, può rimanere sordo a questa richiesta di giustizia sociale e di rinnovamento della nostra vita democratica”.

L’obiettivo però adesso deve essere quello di guardare avanti ed è con questo scopo che il presidente francese ha proposto “l’apertura di tre cantieri” su lavoro, giustizia e progresso. Sul primo, Macron ha ricordato la creazione “di 1,7 milioni di posti di lavoro negli ultimi 6 anni” e ha affermato di voler “avviare la riforma del liceo professionale perché il maggior numero dei nostri adolescenti e acceda a formazioni qualificanti e al lavoro”. L’inquilino dell’Eliseo ha poi anticipato di voler varare nelle prossime settimane con i partner sociali “un nuovo patto della vita sul lavoro”.

“Abbiamo davanti a noi 100 giorni di pacificazione, unità, ambizione e azione al servizio della Francia. Questo è il nostro dovere e ho fiducia in voi. Ho fiducia in noi per realizzarlo”, ha proseguito. “Questi tre cantieri costituiscono la tabella di marcia del governo che la premier Elisabeth Borne illustrerà nei dettagli la prossima settimana. Questi tre progetti devono riunirci e riunire i principali leader della nazione e io vi parteciperò. E il 14 luglio dovrà consentirci di fare il punto della situazione”, ha concluso Macron.

 Le reazioni di sindacati e opposizione

Per il momento, sindacati e opposizioni non sembrano avere intenzione di accogliere l’appello dei “100 giorni” lanciato dal presidente. Il numero uno del sindacato CFDT Laurent Berger, ha parlato di una “fase di decenza” in cui sarà impossibile parlare con il governo almeno fino alla 13esima giornata di mobilitazione, il 1° maggio. Poi, “per il bene dei lavoratori” potrebbe aprirsi un dialogo. Non sembra invece avere alcuna intenzione di tornare a più miti consigli la neo leader della CGT, Sophie Binet: “quel discorso avrebbe potuto farlo l’intelligenza artificiale, ChatGPT. Ma su che pianeta vive?”. Il leader della sinistra radicale Jean-Luc Mélenchon ha definito “irreale” l’intervento presidenziale, mentre Marine Le Pen ha accusato Macron di “indifferenza e brutalità”.

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