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Macron e la Russia: “Si vis pacem para bellum”. L’Eliseo dall’opzione militare alla tregua olimpica

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“Si vis pacem para bellum” dicevano gli antichi romani ed è quello che sta facendo il Presidente francese Emmanuel Macron che prima “non ha escluso” il possibile invio di soldati francesi in Ucraina ma poi ha subito ripreso a tessere silenziosamente la tela del negoziato diplomatico, come osserva su “la Repubblica” la bravissima corrispondente da Parigi, Anais Ginori. Lo stesso Putin ha dovuto riconoscere che tra Russia e Ucraina “sembra che la Francia possa svolgere un ruolo. Non tutto è ancora perduto”. Qual è la carta che Macron conta di spendere per arrivare alla sospensione del conflitto? E’ una carta collegata alle prossime Olimpiadi che si terranno a Parigi dal 26 luglio all’11 agosto, in occasione delle quali, se ci saranno le condizioni politiche e diplomatiche, l’abile Presidente francese pensa di chiedere a Putin “una tregua olimpica“. In altre parole, dopo la svolta militarista l’abile opera diplomatica. Mentre in Italia il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, non perde occasione per inginocchiarsi allo zar russo gettando ombre sull’affidabilità e sulla credibilità atlantica e pro-Kiev del Governo e dell’Italia, in Francia c’è un Presidente che, con intelligenza e grande dinamismo, lavora per far tacere le armi senza concedere nulla ai tanti filo-Putin di cui la Francia come l’Italia, da Le Pen a Melenchon a Salvini e Conte, è purtroppo piena. Grazie, Presidente Macron.

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Categories: Politica