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Macron e il Nasdaq spingono le Borse al rialzo

Il Nasdaq colleziona nuovi record smentendo i profeti della bolla high tech – Il nuovo successo elettorale di Macron dà sprint alla Borsa di Parigi che trascina tutti i listini europei e Piazza Affari dribbla l’effetto cedole, che pesa su alcuni titoli di società pubbliche.

Macron e il Nasdaq spingono le Borse al rialzo

Le Borse europee archiviano una seduta positiva, sorretta dal voto francese e dall’apertura in rally di Wall Street, con il Dow Jones e il Nasdaq che aggiornano iloro record. Milano è la piazza più volatile, ma alla fine chiude in frazionale rialzo +0,35, oltre la soglia dei 21.000 punti (21.014). Il denaro converge sui titoli tecnologici come Stm +3,02%, mentre abbandona Poste -6,79% e Terna, -1,76%, nel giorno dello stacco della cedola. 

Regina d’Europa è Francoforte +1,07%, seguita  da Madrid +0,83% e Parigi, +0,9%, scossa da un nuovo pomeriggio di paura per un’auto contro un furgone della polizia, agli Champs-Elysées.

Londra guadagna lo 0,81%, nel giorno dell’avvio ufficiale dei negoziati per la Brexit.

Wall Street resta vivace a metà seduta, con i titoli tecnologici  ben comprati, in attesa dell’incontro, a mercati chiusi, di Donald Trump con i rappresentanti dell’American Technology Council, alla Casa Bianca. Tra i presenti dovrebbero esserci i numeri uno di Apple, Amazon, Microsoft  e Alphabet; non quello di Tesla. In giornata si registra l’atteso intervento del presidente di William Dudley, presidente della Fed di New York, che conferma quanto scritto nel comunicato la settimana scorsa, dalla banca centrale, dopo l’aumento del tasso d’interesse. Secondo Dudley l’inflazione Usa è lievemente bassa, ma dovrebbe aumentare insieme ai salari a seguito del miglioramento del mercato del lavoro. Questo dovrebbe consentire alla Fed di stringere gradualmente la politica monetaria.

In questa cornice il dollaro si rafforza. La moneta unica perde lo 0,32% contro il biglietto verde, 1,165. Il petrolio tenta una timida ripresa, ma poi inverte la rotta: Brent -0,02%; 47,36 dollari al barile. L’oro è in calo: -0,44%; 1248,06 dollari l’oncia.

Sul secondario la carta italiana si avvantaggia della vittoria di Macron alle legislative e di un clima di minor avversione al rischio. Il differenziale fra decennale italiano e tedesco scende dello 0,18%; 167.10 punti; rendimento 1,95%.

A Milano, insieme a Stm, brillano Campari +2,52%; Prysmian +2,14%; Luxottica +1,29%; Italgas +1,18%; Ferrari +1,84%; Brembo +1,72%; Tenaris +1,16%; Recordati +1,11%; Eni +0,43%.

Dopo qualche altalena, a causa dell’incertezza per il futuro di banche venete, cercano di rialzare la testa i bancari. Impresa che riesce soprattutto a Banco Bpm +1,63%. Intesa resta negativa: -0,47%. Guadagni per Finecobank +1,49%; Unipol +1,4% e Unipolsai +1,96%.

In lieve rialzo gli altri titoli con stacco cedola come Exor +0,2% e Telecom +0,3%. Timida anche Mediaset  +0,23%, dopo la notizia del ricorso di Vivendi al Tar.

Fuori dal paniere principale chiude euforica Giglio Group, +16,15%, dopo l’annuncio di un accordo con Secoo. Bene Carige +3,25%.

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