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Macron convoca l’ex premier Cazeneuve all’Eliseo per conferirgli il mandato di formare il nuovo governo

La Francia è vicina a una svolta politica e alla probabile nascita del nuovo governo due mesi dopo le elezioni anticipate. L’ex premier Cazeneuve è in pole per ricevere il mandato di formare il governo. Molto dipende dai socialisti, divisi tra il senso di responsabilità nazionale e le sirene massimaliste di Mélenchon

Macron convoca l’ex premier Cazeneuve all’Eliseo per conferirgli il mandato di formare il nuovo governo

Il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron riceverà nella mattinata di lunedì 2 settembre all’Eliseo l’ex premier Bernard Cazeneuve, socialista indipendente che riscuote consensi bipartisan, per conferirgli il mandato di formare il nuovo governo a quasi due mesi dalle elezioni. Sicuramente a favore di Cazeneuve voteranno i macroniani, probabilmente i repubblicani e parte dei socialisti di tendenza anti-Mélenchon. Cazeneuve, che può vantare una grande esperienza di governo, essendo stato primo ministro ai tempi della Presidenza di Francois Hollande e poi ministro dell’Interno, può sperare di raccogliere una maggioranza stabile attorno alla sua premiership ma, per renderla credibile, chiederà a Macron piena libertà di scegliere i ministri segnando così la discontinuità con la precedente era macroniana. La difficoltà principale è convincere il maggior numero di parlamentari socialisti a dissociarsi dal segretario Olivier Faure che è da tempo acriticamente sdraiato sulle posizioni massimaliste, populiste e filo-Putin del capo di La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, che rappresenta l’estrema sinistra del nuovo Fronte Popolare e che ha già fatto sapere di non voler sostenere Cazeneuve. I rapporti tra Cazeneuve e Faure sono gelidi ma l’orientamento socialista prevalente sarebbe quello di accordare la non sfiducia al candidato premier valutando se e fino a dove si spingerà la sua autonomia da Macron. Considerando che la maggioranza dell’Assemblea Nazionale è di 289 voti, Cazeneuve deve riuscire a sommare, oltre al consenso dei macroniani (158 seggi) e a quello dei repubblicani (67 seggi), un buon numero di socialisti, ma se questi si orientassero verso la non sfiducia o l’astensione, il quorum si abbasserebbe significativamente e Cazeneuve potrebbe farcela a diventare il primo ministro e a formare il nuovo governo francese.

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