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M5S: Grillo pensiona la vecchia guardia. Azione: Calenda accoglie le ministre Carfagna e Gelmini

Grillo convince Conte a far valere il vincolo dei due mandati, lasciando fuori dalle liste una valanga di big – Intanto, Carfagna e Gelimini entrano nella segreteria di Azione

M5S: Grillo pensiona la vecchia guardia. Azione: Calenda accoglie le ministre Carfagna e Gelmini

Alla fine in casa M5S ha vinto Beppe Grillo, che ha convinto il segretario Giuseppe Conte ad applicare rigidamente il vincolo dei due mandati e a pensionare quindi la vecchia guardia. Non potranno perciò ricandidarsi alle prossime elezioni politiche nelle file del M5S il presidente della Camera, Roberto Fico, la vicepresidente del Senato, Paola Taverna, l’ex ministro Danilo Toninelli, l’ex coordinatore Vito Crimi e tanti altri.

Nel frattempo, arrivano anche due nuove defezioni: lunedì Davide Crippa e il ministro Federico D’Incà annunceranno l’addio ai 5 Stelle, per spostarsi verso centrosinistra.

Ora al vertice del Movimento di pone un nuovo problema: tra lunedì e martedì Conte e Grillo dovranno mettersi d’accordo su come redigere le nuove liste elettorali. Il garante vuole le parlamentarie, mentre il presidente pensa che non ci sia abbastanza tempo e che occorra trovare un sistema misto.

C’è poi un’ulteriore complicazione: i candidati come in passato dovrebbero essere residenti nelle zone in cui saranno in lista. Quindi non ci saranno posti blindati, nemmeno per un altro big del Movimento, il ministro Stefano Patuanelli.

E, nel frattempo, Alessandro Di Battista deve ancora decidere il proprio futuro: di mandato in Parlamento ne ha fatto solo uno, quindi, in teoria, potrebbe tornare. Ma non è detto che voglia farlo, anche perché la sua presenza potrebbe essere malvista da Conte, che teme nuovi ostacoli alla propria leadership proprio ora che è riuscito a liberarsi in blocco di tutta la vecchia guardia del Movimento.

Azione: Calenda accoglie Gelmini e Carfagna

In Azione, che deve ancora decidere se presentarsi da sola o allearsi con il Pd, arrivano invece da Forza Italia le ex ministre Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna, presentate ieri con tutti gli onori dal leader Carlo Calenda, che le ha subito inserite nella segreteria del partito. Gelmini e Carfagna hanno dichiarato che sono uscite da Forza Italia perché non potevano accettare l’egemonia sovranista della Lega di Salvini e perché la non fiducia al Governo Draghi è stata la goccia he ha fatto traboccare il vaso.

E Renato Brunetta? Con l’altro big dimissionario di Forza Italia “c’è un’interlocuzione”, assicura Calenda, ma nulla è ancora deciso: “Ci sono ragionamenti che stiamo facendo e che non possiamo mettere in piazza”, taglia corto il leader di Azione.

Intanto, le nuove arrivate si godono la nuova posizione: “È stata una scelta sofferta e ponderata, ma di cui sono straconvinta”, dice Gelmini. E Carfagna aggiunge il carico: “Almeno avrò la certezza di trovarmi in un partito in cui nessuno si sognerà di tramare con la Russia o con la Cina ai danni del governo in carica”.

E ancora: “Dopo il 20 luglio – rilancia Gelmini – è nato un bipolarismo nuovo, tra chi sostiene Meloni e chi Draghi”.

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