Un autogol così i Cinque Stelle potevano risparmiarselo, ma votando in maggioranza (70%) sulla piattaforma Rousseau per la presentazione di liste autonome alle prossime elezioni regionali – a partire dall’Emilia-Romagna il 26 gennaio e poi in Calabria – vanno incontro a una disfatta storica. I sondaggi li accreditano in Emilia di un consenso ridotto ai minimi termini e cioè tra il 4% e il 6%.
La base ha così clamorosamente sconfessato il leader Luigi Di Maio, che aveva sconsigliato la presentazione dei Cinque Stelle alle prossime elezioni regionali.
L’autogol grillino non avrà effetti traumatici solo per i Cinque Stelle ma può provocare danni anche al Governo Conte 2 e al Pd, rischia di far perdere la guida dell’Emilia-Romagna al Governatore Stefano Bonaccini, che era in forte recupero e fa un regalo grosso come una casa alla Lega di Matteo Salvini e a tutto il centrodestra.
Partiamo dal primo appuntamento elettorale: quello dell’Emilia-Romagna. Presentandosi da soli alle elezioni regionali, i Cinque Stelle sottraggono una quota di consensi al Pd rischiando di preparare la sconfitta del Governatore Bonaccini, malgrado tutti gli riconoscano di aver governato bene. Ma se il Pd perde l’Emilia-Romagna, che è una roccaforte storica della sinistra, va in crisi anche la segreteria di Nicola Zingaretti nel Pd e di conseguenza si sfarina il Governo Conte 2. Tanto più che in crisi è da ieri sera anche l’altro partner di Governo, i Cinque Stelle, e soprattutto il loro attuale anche se traballante capo politico, Luigi Di Maio, che esce sconfessato dal voto della piattaforma Rousseau.
Un terremoto politico è dunque alle porte. I Cinque Stelle pagano le loro contraddizioni e le rovesciano sull’intero sistema politico. Come andrà a finire nessuno esattamente può dirlo ma una cosa è certa: da ieri sera la politica italiana entra in una nuova fase di turbolenza e nulla sarà più come prima.