“È come se la fuliggine, i vapori o le polveri sottili che avvolgevano quei luoghi – aggiunge il Mast – si fossero posate sulla superficie della carta: ne risultano immagini di straordinaria potenza sensoriale, come disegni fatti a carboncino, in cui il nero carico delle linee nitide, grafiche, taglia il grigio scuro dei campi. L’inconfondibile cifra di Lynch si svela in modo suggestivo nei soggetti scelti, nelle atmosfere, nelle nuance di colore di mondi arcani e surreali, nelle sequenze oniriche che evocano la visionarietà labirintica ed enigmatica dei suoi film”.
Lynch fotografo al Mast di Bologna
Il regista statunitense sbarca al Mast di Bologna con una mostra in 111 scatti di fabbriche, ciminiere e archeologia industriale in genere – Il titolo dell’evento, che aprirà oggi e chiudera il 13 dicembre, è “David Lynch The Factory Photographs”
La bellezza si nasconde sempre dove meno te lo aspetti. Questa volta sono i paesaggi industriali ritratti in inverno e in bianco e nero da David Lynch, il geniale regista nordamericano, che arriva al Mast di Bologna con una mostra in 111 scatti di fabbriche, ciminiere, vetri rotti, echi di un’archeologia industriale che non si sa bene se rappresentino il nostro passato o il nostro futuro.
“Rovine di un mondo che va scomparendo – sostiene una nota della galleria – in cui le fabbriche erano pietre miliari di un orgoglioso progresso e non luoghi desolati, scenografie per storie cariche di quell’aura emozionale caratteristica di Lynch”.
Si tratta di foto che l’autore di Velluto blu ha fatto a partire dagli anni ’80 a Berlino, Los Angeles, New York City e in zone della Polonia, dell’Inghilterra e del New Jersey.
L’esposizione è completata da un’installazione sonora dell’artista e da una selezione dei suoi primi cortometraggi, sconosciuti al grande pubblico. Titolo dell’evento è “David Lynch The Factory Photographs“, sede il “Bobour” bolognese, il Mast (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) voluto dall’imprenditrice Isabella Seragnoli. L’ingresso è gratuito e l’esposizione, curata da Petra Giloy-Hirtz, apre oggi e chiude il 13 dicembre.