Primi nove mesi del 2021 da ricordare per il colosso del lusso LVMH, che chiude con un fatturato di 44,2 miliardi di euro, in progresso del 46% rispetto allo stesso periodo 2020 e soprattutto che cancella la pandemia, con un incremento dell’11% rispetto al 2019. Nel solo terzo trimestre il fatturato è salito del 20%, di 15,51 miliardi, in linea con le attese. La crescita tiene conto anche di Tiffany, entrata nel gruppo a fine 2020: l’acquisto dello storico marchio Usa ha fatto quasi triplicare la divisione gioielli, che comprende anche Bulgari, che passa così dai 2,26 miliardi del 30 settembre 2020 a quota 6,1 miliardi (+49% sul base organica e +4% rispetto al periodo prima della pandemia). Protagonista anche un altro brand italiano, Fendi, che insieme a tutto il settore calzature e pelletteria nel terzo trimestre ha vantato vendite da record pari a 21,3 miliardi (+53% sul 2020), con una crescita organica del 38% sul 2019, grazie al rialzo dei ricavi in Asia e Stati Uniti che è stato a doppia cifra.
Ma tutti i settori in realtà sono andati molto bene. Il settore profumi e cosmetici ad esempio ha registrato una crescita organica dei ricavi del 30% nei primi nove mesi del 2021, a 4,668 miliardi, rispetto allo stesso periodo del 2020. Performance brillante pure per la divisione vini e alcolici che ha registrato un progresso del fatturato del 27% (+30% organico) a 4,2 miliardi. Archiviata, anche in questo caso, la crisi del Covid: rispetto al 2019 la crescita è stata del 10%. “Lvmh confida nel proseguimento dell’attuale crescita; manterrà una strategia incentrata sul rafforzamento continuo della desiderabilità dei suoi marchi – spiega il gruppo in una nota – facendo affidamento sull’autenticità e sulla qualità dei suoi prodotti, sull’eccellenza della loro distribuzione e sulla reattività della sua organizzazione. Lvmh conta sulla natura dinamica dei suoi marchi e sul talento dei suoi team per rafforzare ulteriormente la sua posizione di leadership globale nei beni di lusso ancora una volta nel 2021”. Le attese per il quarto trimestre sono addirittura migliori, dato che nell’ultima parte dell’anno il fatturato del gruppo viene trainato dai regali.