La Giunta per le immunità del Senato ha autorizzato la richiesta d’arresto dei pm romani a carico dell’ex tesoriere della Margherita, Luigi Lusi.
Tredici senatori hanno bocciato la relazione del pidiellino Saro, che parlava di “fumus persecutionis” negli atti dei magistrati. Quattro senatori hanno votato a favore della relazione sul no all’arresto, due non hanno partecipato al voto. La parola finale sul futuro di Lusi passa quindi all’aula di Palazzo Madama.
Lusi è accusato di associazione a delinquere finalizzata all’appropriazione indebita di almeno 23 milioni di euro dalle casse del partito.
Nel pomeriggio il presidente della Giunta immunità del Senato, Marco Follini, ha reso pubblica la decisione di proporre all’aula, dove sarà relatore, il sì alla richiesta della magistratura di arrestare l’ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi, a seguito del parere in tal senso espresso stamani dall’organismo a tutela delle prerogative parlamentare.
“Proporrò all’Aula di autorizzare l’arresto del senatore Lusi. Sono garantista per antica convinzione. In questo caso garantire i diritti di tutti e garantire le istituzioni vuol dire prima di tutto evitare ogni forma di impunità”, ha affermato Follini in una dichiarazione.
La settimana scorsa, il Senato (grazie al voto dichiarato del Pdl e a quello all’ombra del voto segreto di franchi tiratori del Pd e dell’Udc) ha votato contro l’arresto del senatore De Gregorio (Pdl) chiesto dalla magistratura. Un voto fortemente contestato da Lega e Idv, che sospettavano l’accordo per un voto di scambio tra Pd e Pdl per salvare sia De Gregorio che Lusi.