Piazza Affari quasi come Shanghai. Mentre la piazza asiatica è chiusa per il capodanno cinese, il Ftse Mib tracolla di un altro 4,7% e porta il ribasso da inizio anno di quasi il 19%. Shanghai segna un rosso nel 2016 del 23%. Le Borse asiatiche rimarranno chiuse per tutta la settimana con l’eccezione di Tokyo (chiusa solo giovedì) che oggi ha terminato la seduta in rialzo dell’1,1%.
A Piazza Affari le raffiche di vendite colpiscono soprattutto i finanziari e 13 titoli finisco in asta di volatilità. Inoltre, torna in subbuglio lo spread che è balzato di 19 punti base a 147 punti base, ai massimi da luglio 2015, e rendimento all’1,7%.
Il rendimento del Bund è tornato sotto lo 0,3%. La periferia torna in tensione anche sotto l’Acropoli: la Borsa di Atene, sui minimi dal 1990, dopo un calo del 10% intrady chiude in rosso del 7,6% sulla scia dei timori sulla tenuta del Governo di Tsipras investito da forti proteste per la manovra sulle pensioni voluta dalla Troika luglio del 2015.
In forte calo anche le altre Piazze europee: Parigi -3,20, Londra -2,71%, Francoforte -3,30%, ai minimi dal 2014. Le vendite colpiscono Deutsche Bank che però smentisce problemi nel rimborso dei bond subordinati. La paura per il bail in affossa comunque tutto il comparto in Europa con l’indice di settore Eurostoxx che sfiora un calo del 6%.
I listini hanno accentuato le perdite con Wall Street, partita pesante con il calo del greggio e le vendite sulle società tech. Il petrolio Wti cede l’1,62% a 30,39 dollari al barile. Il cambio euro dollaro è in leggero progresso dello 0,28% a 1,18. L’oro è in rally +1,84% a 1195 dollari l’oncia. Il Dow Jones cede oltre il 2% sotto i 16mila punti, l’S&P500 il 2,24%, dove le vendite colpiscono energetici e finanziari. Il Nasdaq il 2,8%, ai minimi dall’ottobre 2014 Giù Twitter che scende sotto i 15 dollari: la società fatica a incrementare il numero di utenti. Vendite anche su Facebook.
A Piazza Affari il crollo è verticale per le banche con Bmps che chiude con una perdita dell’11,95%, Bper dell’11,93%, Ubi Banca -10,48%, Poste Italiane -10,44%. Ma il peggior titolo del Ftse Mib è ancora una volta Saipem -25,29%. Venerdì scorso, ultimo giorno di trattazione dei diritti d’opzione per l’aumento di capitale da 3,5 miliardi di euro, l’azienda petrolifera ha pubblicato un supplemento al prospetto informativo, in cui evidenzia che S&P ha avviato formalmente la procedura di credit watch con possibili implicazioni negative per il preliminary credit rating BBB-. La decisione dell’agenzia di rating, presa in scia al crollo dei prezzi del petrolio, potrebbe tuttavia comportare un inoptato consistente.
Nessuna blue chip chiude la seduta in territorio positivo. Sullo Star si fanno notare: Landi Renzo +13,38%, Engineering +3,39% a 64,10 euro per azione, dopo che i fondi NB Renaissance e Apax VIII hanno firmato un accordo di investimento per l’acquisto di circa il 37,1% a 66 euro per azione, al termine del quale verrà lanciata un’Opa obbligatoria allo stesso prezzo. Mutuionline +2,10% e Txt +1,08%.