Lufthansa non ha alcuna intenzione di comprare Alitalia. Lo ha precisato oggi senza mezzi termini il direttore finanziario della compagnia tedesca Ulrik Svensson.
I rumors circolanti nella giornata di ieri, fatti filtrare soprattutto dai sindacati e riguardanti un possibile interesse di Lufthansa per l’ex compagnia di bandiera, vengono dunque smentiti senza mezzi termini: “Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia”. Resta da vedere se il gruppo tedesco sia disponibile a comprare singoli asset della società, anche se il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio proprio ieri aveva escluso l’eventualità di cedere “a pezzi” quote dell’azienda.
Il futuro della società italiana diventa dunque di giorno in giorno più difficile. All’orizzonte sembra non esserci nessuno pronto a sostituire Etihad come azionista dopo la vittoria del no al referendum sulla ristrutturazione.
Nessun interesse nei confronti di Alitalia neanche da parte di Ferrovie dello Stato che stamattina ha confermato di non aver avuto alcun contatto.
Sulla questione è intervenuto anche l’ad di Intesa Sanpaolo Carlo Messina che ha spiegato che “non esiste un piano B” per Alitalia portato avanti dalla banca. Rispondendo alle indiscrezioni relative a possibili “movimenti” da parte di Intesa allo scopo di trovare un piano alternativo l’ad ha affermato: “Non compete a noi farlo. Noi siamo una banca, un’azienda che si occupa di credito, non di aerei”.
“Qualunque soluzione possa garantire la continuità aziendale di Alitalia e quindi possa salvaguardare i posti di lavoro sarebbe da percorrere”, ha concluso Messina.
Ricordiamo che l’esposizione attuale di Banca Intesa verso Alitalia è pari a 185 milioni, a cui vanno aggiunti 74 milioni di fair value su derivati per la copertura dei costi del carburante.
Nel frattempo si smarca anche il Governo: “Il governo non è disponibile a partecipare, direttamente o indirettamente, a un aumento di capitale di Alitalia”. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo alla Camera ad un’interrogazione che ipotizzava un salvataggio pubblico della compagnia anche tramite la Cassa depositi e prestiti. Alitalia “è un’impresa privata e l’esito della sua attività è ascrivibile esclusivamente alle scelte degli azionisti e del management”, ha detto il titolare di Via XX Settembre.