Secondo quanto riporta Reuters, tre funzionari hanno detto che lunedì scorso, durante una teleconferenza, sono state date istruzioni per preparare piani di emergenza in caso di uscita della Grecia dalla moneta unica. Una circostanza negata dal ministero delle finanze greco ma confermata da quello belga e da quello irlandese.
L’agenzia fa anche riferimento a un documento che spiegherebbe in modo dettagliato i costi potenziali per ogni stato membro in caso di un’uscita greca.
Sulla questione sono emersi anche disaccordi tra i vari Paesi, in particolare tra Francia e Germania. “Vogliamo che la Grecia resti nell’euro, ma insistiamo che mantenga gli impegni presi”, ha detto il cancelliere tedesco Angela Merkel ai giornalisti.. “L’idea è di mettere energia nel motore della crescita. Non tutti i paesi membri necessariamente condividono le mie idee”, ha detto invece il nuovo presidente francese François Hollande alla stampa.
Disaccordi sono emersi anche su un piano di emissioni di eurobond e altre misure per alleviare due anni di crisi del debito, e su come dare a paesi come la Spagna un anno extra per fare i tagli alla spesa richiesti.
