La Commissione europea ha accolto positivamente la decisione del Governo italiano di “accelerare sull’agenda delle riforme con scadenze specifiche, procedendo rapidamente con le privatizzazioni e con la razionalizzazione della spesa pubblica, affrontando anche la questione degli arretrati che lo Stato deve alle imprese”. Lo ha detto Simon O’Connor, portavoce del commissario europeo agli Affari economici Olli Rehn, in relazione al Documento di economia e finanza presentato ieri dall’Esecutivo di Roma.
Bruxelles vede “con favore” anche gli interventi annunciati sulla giustizia civile, sulla ricerca, sull’educazione e sul miglioramento delle condizioni per il business. Ora è importante “assicurare la piena attuazione” di queste misure, ha concluso O’Connor, ricordando che in passato l’Esecutivo di Roma ha incontrato difficoltà a mettere in pratica le proprie decisioni.
La Commissione europea, inoltre, valuterà “attentamente” la compatibilità dei piani del governo Renzi con gli obblighi europei, perché, in base alle regole Ue, “l’Italia deve portare il bilancio in pareggio in termini strutturali, per mettere il suo molto elevato debito pubblico su percorso di calo”, ha concluso il portavoce.
Proprio questo punto rischia di essere motivo si frizioni fra il nostro Paese e Bruxelles. Ieri il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, ha annunciato che “il disavanzo strutturale dell’Italia sarà azzerato nel 2016”, il che significa un ulteriore rinvio di un anno, dal momento che l’Italia si era impegnata a raggiungere il pareggio di bilancio entro il 2015.