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L’Ucraina fa paura ai mercati e l’oro sale. Anche Piazza Affari inizia in ribasso

L’avvicinarsi del referendum filo-russo in Crimea e le conseguenti tensioni internazionali spaventano i mercati che si rifugiano nell’oro, ormai ai massimi dagli ultimi sette mesi – L’asta dei Btp promuove Renzi e conferma il magic moment dell’Italia: attrae capitali esteri – Ma stamani Milano inizia in ribasso – Occhio a Enel e Generali – Crolla il calcio.

L’Ucraina fa paura ai mercati e l’oro sale. Anche Piazza Affari inizia in ribasso

Le Borse Usa hanno virato in negativo nel pomeriggio, nonostante i dati migliori delle attese sulle vendite al dettaglio e sul mercato del lavoro. Il Dow Jones cede lo 0,68%, l’indice S&P 500 lo 0,58% e il Nasdaq lo 0,8%.

Ha chiuso in rosso e sui minimi di giornata Piazza Affari: l’indice Ftse Mib ha perduto lo 0,91% a 20.591 punti, dopo aver toccato in mattinata quota 20971 punti. Più pesante il calo delle altre Borse europee, con Francoforte che perde l’1,7%, Parigi l’1,1%, Londra lo 0,7%, Madrid -1%.

Sale la tensione in Ucraina in vista del referendum in Crimea, torna a crescere l’appeal dei beni rifugio. L’oro viaggia sui massimi degli ultimi sette mesi: 1.366 dollari l’oncia, sui massimi da settembre. Il rendimento del decennale tedesco scende di 4 punti base a 1,55%, sui livelli dell’estate del 2013.

Le minacce di ritorsioni commerciali su Mosca da parte dello schieramento di paesi che sostengono il nuovo governo ucraino di Arseny Yatsniuk hanno indebolito la Borsa russa: l’indice Micex ha chiuso in calo del 2%, sui minimi da metà 2010.

Le aste di ieri, dopo quella dei Bot di mercoledì, conferma ancora una volta il buon appetito sulla carta italiana, specie quella a lunga scadenza. E’ stato collocato l’ammontare massimo della forchetta fra 6 e 7,75 miliardi con tassi a nuovi minimi. Il rendimento dei Btp a 7 anni è sceso al 2,7% dal 3,02% di febbraio e quello dei Btp a 3 anni è sceso all’1,12% dall’1,4% di febbraio; entrambi sui minimi dall’introduzione dell’euro.

Con questa emissione il Tesoro ha emesso da inizio anno 55 miliardi di Btp nominali e indicizzati, circa il 28% delle emissioni previste per quest’anno. Tra i singoli titoli prosegue la corsa della vigilia Pop Milano (oltre +4%), spinta dai giudizi positivi dei broker sulle prospettive di sviluppo della banca sotto la guida del nuovo management.

Bene anche Pop Emilia che balza del 4,6%. Un analista ricorda che la banca sta tenendo un roadshow con gli investitori oggi a Parigi e domani a Londra per presentare i conti 2013. MontePaschi +1,5%, Deutsche Bank ha alzato la raccomandazione a Hold da Sell. Debole Ubi -1,6%, per Equita è arrivato il momento di prendere profitto. Scendono i Big: Unicredit è realizzata (oltre -3% in chiusura) dopo i recenti rialzi. In calo dell’1,9% Intesa.

Forti acquisti anche oggi su Enel che sale dell’1,9%, promossa da alcuni broker internazionali dopo l’annuncio dei conti 2013 ieri e del piano industriale al 2018 che prevede anche un incremento della dividend policy dal 2015. Enel Green Power -2%, Mediobanca ha alzato il target price a 2 euro da 1,7 euro. 

Generali chiude in calo dello 0,9% dopo i conti del 2013, di poco sotto le attese. “Il titolo era un po’ salito ieri sulla previsione di short covering emotivi. Ma visti i dati non eccellenti, che non potevano essere diversi visti i write-off e le calamità, il titolo in breve è rientrato nei ranghi”, osserva un trader. Utile record di Generali, il migliore degli ultimi sei anni. La società ha annunciato che distribuirà un dividendo di 0,45 euro ad azione, oltre il doppio rispetto all’anno scorso. 

Eni -0,7%. Telecom Italia +0,1%. Fiat +0,3%, Finmeccanica -1%, StM -0,9%. Giù anche oggi il lusso, con Tod’s in discesa del 2,3% e Ferragamo dell’1,8%. Safilo -5%.

In denaro (+4,4%) Autogrill che oggi ha diffuso i risultati del 2013, archiviato con ricavi ed Ebitda in calo ma sostanzialmente in linea con la guidance. Nelle prime settimane del 2014 si registra però una ripresa, con vendite in crescita del 3,7%. Fuori dal paniere strappa Rcs che guadagna oltre il 7% sulla scia di alcune promozioni di broker a seguito dell’annuncio di nuovi tagli dei costi nei prossimi anni.

Salini Impregilo -3%, Kepler Cheuvreux ha abbassato la raccomandazione a Hold da Buy. Campari -0,8%, Exane taglia il target price del 9% portandolo a 4,9 euro. Confermato il giudizio negativo Underperform. Fra i minori Kinexia balza di quasi il 25% dopo l’annuncio del rafforzamento della presenza in Cina a seguito dell’accordo di collaborazione con China Energy Conservation.

Tra le small caps da anche il +2,7% di Primi sui Motori, il +5% diExprivia ed  il -6% di Prelios. Sul fronte dei ribassi, Centrale Latte Torino cede oltre il 22% dopo il forte rialzo delle scorse sedute. Ritracciano pesantemente anche le società di calcio dopo la corsa di ieri. La Lazio perde il 12%, la Roma più del 7% e la Juve di quasi il 5%.

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