Dopo 6 trimestri consecutivi di aumenti, le micro e piccole imprese tornano a respirare. Nel secondo trimestre 2022 la spesa per luce e gas, riferita ad alcuni profili tipo operanti in regime di tutela e rappresentativi delle esigenze produttive e di consumo delle micro e piccole imprese italiane, registrerà una riduzione rispettivamente del -9,7% e del -7,4%, rispetto allo scorso trimestre. Si ferma così un percorso di forte aumento iniziato dalla fine della primavera dello scorso anno, pur rimanendo accentuata la crescita della spesa rispetto allo scorso anno. È quanto emerge dal monitoraggio periodico dei costi dei servizi pubblici locali sostenuti dalle micro e piccole imprese operato da Unioncamere e BMTI, con il supporto di REF Ricerche.
Il rapporto di quest’anno è stato redatto durante una fase di grande incertezza conseguente allo scoppio del conflitto in Ucraina. Le tensioni internazionali hanno determinato gli aumenti delle quotazioni internazionali di gas naturale e, di conseguenza, dell’energia elettrica. La ricerca da parte dei Paesi europei di nuove fonti di approvvigionamento ha in parte attenuato la tensione nelle ultime settimane, insieme alle misure straordinarie prese del governo italiano, come l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione dell’IVA per il gas. Inoltre, le condizioni meteorologiche non hanno certo aiutato l’Italia, che ha a lungo affrontato temperature rigide e una siccità straordinaria, che ha dimezzato la produzione idroelettrica nazionale.
Di quanto caleranno le bollette per le piccole e micro imprese?
La spesa unitaria media si assesterà dunque sui 429 euro al MWh per l’energia elettrica e 1,30 euro al mc per il gas naturale nel secondo trimestre 2022. Nello specifico, tra i differenti profili tipo di impresa analizzati, per quanto riguarda l’energia elettrica, le riduzioni rispetto al I trimestre 2022 oscillano tra il -10,2% per il negozio di beni non alimentari e il -8,8% per l’ortofrutta, mentre per la spesa di gas naturale le diminuzioni vanno dal -10 % per i parrucchieri al -3% per i supermercati.
Tuttavia, la pressione sulle imprese rimane elevata, con un aumento della spesa che rispetto al secondo trimestre del 2021 è del +88% per l’energia elettrica e del +83,8% per il gas naturale. A pesare è soprattutto l’effetto del notevole incremento della componente vendita.