La Lucchini ha chiesto al gruppo tunisino Smc di dichiarare apertamente la consistenza dei fondi per l’acquisto e la gestione degli impianti siderurgici di Piombino.
Piero Nardi, il Commissario Straordinario, ha invitato Smc, che ha indicato un impegno di circa 3 miliardi, ad un incontro che si terrà nei prossimi giorni. L’obiettivo sarà quello di verificare la disponibilità a dar corso al supporto finanziario richiesto e soprattutto valutare le condizioni (come la sussistenza del capitali propri e il supporto da parte di una o più banche) necessarie per acquistare e gestire i rami di un’azienda in vendita e per finanziare il piano industrializzato, quantomeno per quel che riguarda il settore siderurgico.
In una lettera indirizzata al ministero dello Sviluppo economico, agli enti locali e ai sindacati, Nardi ha spiegato l’iniziativa. Nel caso in cui le spiegazioni dovessero essere esaustive si avvierà “una interlocuzione ad alto livello istituzionale consona all’imponente piano di spesa per investimenti proposta”.
Fondata nel novembre 2013, la Smc è una società di piccole dimensioni, originaria della Tunisia, con ramificazioni anche a Treviso ed è al momento in cerca di finanziamenti. “Stiamo lavorando per completare la squadra dei finanziatori”, ha detto di recente Renzo Capperucci, uno dei consulenti di Smc.
Con un capitale di circa 2 milioni di dollari, l’azienda non ha ancora avviato l’operatività. Secondo quel che riportano gli ultimi dati, risultano finora versati solo 500mila dollari.