O arriva in soccorso la tv con funzione di rilancio, oppure anche l’ultima lotteria nazionale sopravvissuta – la Lotteria Italia – è destinata a una lunga agonia. Con conseguenze anche per le casse dello Stato. Un Sos lanciato dalla commissione Finanze della Camera, alle prese con lo schema ministeriale per l’individuazione delle manifestazioni da abbinare eventualmente alle lotterie nazionali. “La riaffermazione delle lotterie tradizionali non può prescindere dal correlato interesse che le emittenti televisive potranno riservare nei confronti di tale gioco – ha evidenziato il relatore, Davide Zanichelli (m5s) – qualora propongano abbinamenti a spettacoli televisivi di più rilevante interesse ed in fasce orarie di maggiore audience”.
Sono lontanissimi i tempi in cui si contavano ben 13 lotterie nazionali: Agnano, carnevale di Viareggio, Sanremo, regata storica di Venezia, tanto per ricordarne alcune. Ora è rimasta solo la Lotteria Italia (l’anno scorso abbinata alla trasmissione tv I soliti ignoti, con estrazione il 6 gennaio) e non se la passa nemmeno tanto bene. I dati riferiti ai risultati degli ultimi anni, comunicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli, evidenziano una diminuzione costante del numero dei biglietti venduti: 4.569.177 nel 2020, 6.717.269 nel 2019, 6.955.460 nel 2018 e 8.603.900 nel 2017. Un trend in continua discesa. L’Agenzia sottolinea che il risultato del 2020 è verosimilmente legato alla situazione emergenziale tuttora in essere dovuta alla pandemia e all’effetto delle misure di contenimento adottate per arginarla.
Le disposizioni sugli orari di chiusura di alcune categorie di esercizi commerciali, presso i quali si svolge l’attività di vendita delle lotterie nazionali, e le limitazioni agli spostamenti hanno ridotto le concrete possibilità di acquisto dei tagliandi. L’andamento in discesa della lotteria Italia va di pari passo con la discesa delle correlate entrate tributarie. Nel dettaglio: nel 2020 l’utile erariale è stato di 9.148.000 euro rispetto ai 13.647.000 del 2019 nonché ai 14.186.500 euro del 2018 (11.805.000 euro nel 2017 e 12.133.000 euro nel 2016). Tale decremento è da attribuirsi al minore incasso lordo derivante dal calo della vendita dei biglietti: 22.845.885 euro nel 2020 a fronte di 33.586.345 euro nel 2019 e di 34.777.300 euro nel 2018. Numeri che hanno sollecitato nel relatore il richiamo per un intervento televisivo che abbia funzione di rilancio.
Non a caso l’on. Zanichelli ha ricordato che nel corso degli ultimi anni l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha proposto la riduzione del numero delle lotterie ad estrazione differita per la crescente disaffezione del pubblico nei confronti di tale prodotto di gioco. Le ragioni del costante trend negativo nell’andamento di tali lotterie – appunto, quelle nazionali – è dovuto da un lato, all’incremento esponenziale delle offerte di gioco, soprattutto quelle con prospettiva di vincita immediata, dall’altro lato al fatto che si è perso il senso tradizionale dell’abbinamento a manifestazioni e ad eventi tradizionali.