Lotta allo spreco alimentare: anche dai funzionari e giornalisti Ue arriva un contributo alla riduzione dello sciupio di cibo che in Europa ha raggiunto un totale di 59,2 milioni di tonnellate nel 2022, in crescita rispetto ai 58,4 milioni dell’anno precedente (dati Eurostat) e che vede l’italia al terzo posto con 8,2 milioni di tonnellate di vivande buttate nel cestino (prime e seconde Germania e Francia). E dunque nelle sedi delle istituzioni europee anche funzionari e addetti all’informazione si danno da fare, nel loro piccolo, per dare una mano a ridurre questa dilapidazione di beni alimentari. Come? Semplice: con la doggy bag, la vaschetta per gli avanzi.
Funzionari e giornalisti Ue: arriva la doggy bag
Già, perché che sia Parlamento europeo, commissione o Consiglio Ue, in occasione di avvenimenti che prevedono pranzi di lavoro, buffet o rinfreschi, al termine il non mangiato viene opportunamente confezionato e offerto ai presenti perché lo portino via.
Insomma, poiché ciò che rimane dei cibi sistemati nei piatti e nei vassoi andrebbe buttato, (perchè per motivi igienico-sanitari i cibi anche se non toccati da alcuno non possono essere donati nemmeno ai bisognosi) per evitare proprio questo i responsabili catering e gli stessi funzionari europei invitano i presenti a portare via quello che desiderano, che altrimenti sarebbe destinato alla pattumiera.
In Consiglio tale pratica é estesa anche al bar della sala stampa: concluso un summit, una riunione, un vertice e chiusa la cassa, il personale del bar è solito presentarsi in sala-stampa per avvisare i giornalisti che, se vogliono, al bar per loro è a disposizione quanto rimasto a conclusione della riunione di turno.
Piccole iniziative, ma che a ben vedere hanno anche il loro peso, se è vero che nel 2023 questa pratica ha consentito di assemblare doggy bag per 1,2 tonnellate di prodotti alimentari avanzati tra le varie portate di buffet e riunioni al bar.
Ma per dare maggior peso alla lotta allo spreco già dall’estate scorsa la Commissione europea ha deciso di integrare la Direttiva europea sui rifiuti con obiettivi vincolanti in materia di riduzione dei rifiuti alimentari entro il 2030:
- 10% nella fabbricazione e nella trasformazione;
- 2) 30% pro capite nel commercio al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nei nuclei domestici.
Anche in Italia si muove qualcosa
Anche in Italia qualcosa si sta muovendo. Proprio in questi giorni al Senato la commissione Industria e Agricoltura ha adottato come testo base di discussione una proposta di legge che prevede la possibilità di portar via dal ristorante il cibo non consumato, e l’istituzione di un logo per la promozione della pratica dell’asporto, esposto in modo chiaro e ben evidente all’interno dei locali per l’esercizio della ristorazione e della somministrazione di cibi e bevande, nei menù, consultabili anche da remoto. Del resto, secondo i dati raccolti dalla Federazione italiana pubblici esercizi (FIPE) circa il 74 per cento dei consumatori ritiene che la pratica dell’asporto del cibo avanzato sia corretta.