Bilancino e numeri. E’ curioso come la vita reale delle persone a volte sfugga a chi ha il compito di governarla con leggi e regolamenti. Il caso della messa al bando dal prossimo 1 luglio di una lunga serie di prodotti di plastica ,non contraddice quell’aura decisionista che ogni tanto arriva dai legislatori di Bruxelles. Si decide, si resta rigidi, a meno che. Che la plastica in circolazione debba diminuire non c’è dubbio. Ma che “il più comprenda il meno “, come dice il vecchio adagio, in questo caso soprattutto, non ha ragione di essere. E infatti tra pochi giorni non dovremo buttare tutto perchè le plastiche biodegradabili e compostabili continueranno ad essere in commercio. Un giro d’affari di oltre 800 milioni di euro per l’Italia.
C’è voluto l’intervento del Ministro della transizione ecologica italiano Roberto Cingolani per alleggerire una norma Ue che avrebbe dato un colpo decisivo a tutta l’industria del biodegradabile. In che modo ? Lo spiega lo stesso Cingolani : “L’accordo trovato è che si continueranno a rivedere le linee guida europee in funzione delle nuove soluzioni tecnologiche. E’ stato riconosciuto il fatto che se ho un bicchiere di carta che è il 90% carta e il 10% plastica, non me lo pesano come tutto plastica, ma riconoscono che c’è solo il 10%”. In altre parole, stop all’uso diabolico del bilancino antiplastica.
La direttiva europea Single Use Plastic dal prossimo luglio mette fuori dal mercato alcune plastiche monouso . Ma Cingolani ha spiegato al vicepresidente della Commissione europea Franz Timmermans che i tecnicismi della direttiva avrebbero stravolto la vita di migliaia di aziende e di lavoratori. L’Italia più degli Paesi rivendica per il settore un sano equilibrio industriale ed ecologico. La lotta alla plastica fa proseliti soprattutto tra i giovani. In ogni caso i contatti tra Cingolani e Bruxelles hanno avuto l’effetto di aggiornare le norme alla luce delle nuove tecnologie.
La ricerca fa passi avanti e anche chi ha le migliori intenzioni verdi ha dovuto riconoscere che la green economy ha i suoi tempi, passaggi imprescindibili. Risultato : continueremo a trovare in commercio piatti, bicchieri ed altro, solo se in plastica riciclabile. I riflessi economici sono evidenti e a tirare il più grande sospiro di sollievo sono le 278 aziende che producono bioplastiche, e 2.775 addetti. L’anno scorso hanno prodotto 110.000 tonnellate di manufatti compostabili. Non hanno inquinato ed hanno finanziato campagne per il riciclo e il recupero. Con Confindustria e la loro associazione sperano di non dover riprendere le proteste e affidarsi alle capacità persuasorie dei Ministri.