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Los Angeles, fino a 150 miliardi di danni per gli incendi. Ma le assicurazioni riusciranno a reggere?

Screenshot video Bbc

Almeno dieci morti, 10.000 edifici distrutti, 180.000 evacuati, 150 miliardi di dollari di danni. Sono queste le cifre principali che permettono di valutare l’entità degli incendi che da martedì divampano intorno a Los Angeles, in California. Con le case di lusso distrutte, infatti, tali fiamme distruttive potrebbero essere le più costose mai registrate nella storia americana. Cifre che ballano, stime che salgono col passare delle ore e – anche – a seconda di chi è il soggetto che snocciola le previsioni. Ad esempio: le perdite economiche totali potrebbero raggiungere i 50 miliardi di dollari, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. Ma le stime del servizio meteorologico privato AccuWeather sono ancora più alte e indicano danni per 135-150 miliardi di dollari. Un conto che potrebbe aumentare ancora.

Le stime di JPMorgan

Si tratta, lo si diceva, di cifre che comunque variano. Vero è che rimangono fuori controllo gli incendi che stanno sconvolgendo l’area di Los Angeles. Circa 180.000 persone sono state costrette a lasciare le proprie case, migliaia le strutture distrutte. Secondo le stime di JPMorgan, le perdite assicurate potrebbero superare i 20 miliardi di dollari. Nel complesso, secondo JPMorgan, le perdite complessive ammonterebbero a quasi 50 miliardi di dollari, una stima già rivista di oltre il 100% rispetto ai giorni precedenti, rendendo già questi incendi i più costosi nella storia degli Stati Uniti.

Le stime di S&PGlobal sulle compagnie assicurative: reggeranno l’impatto?

Nell’ampio dibattito che in questi giorni ha riguardato le assicurazioni Usa, le loro potenziali perdite e il nodo delle polizze (non più rinnovate), è l’agenzia di rating S&P Global a entrare a gamba tesa e a dire che le compagnie assicurative statunitensi saranno “in grado di sostenere l’impatto delle perdite” generate dagli incendi che stanno devastando Los Angeles, in relazione ai quali “le prime stime” indicano che “le perdite assicurate” sono “potenzialmente equiparabili ai circa 16 miliardi di dollari degli incendi di Tubbs del 2017 nella California settentrionale”.

Davvero?

Prosegue l’agenzia di rating: “Le gravi perdite causate dagli incendi nelle prime due settimane del 2025 potrebbero rapidamente esaurire i budget per le catastrofi delle primarie compagnie assicurative statunitensi. Questa tensione iniziale potrebbe tradursi in una pressione sugli utili nel corso dell’anno, soprattutto se il 2025 si rivelerà un anno sopra la media per eventi catastrofici”.

S&P ritiene che “le compagnie assicurative primarie con rating siano in grado di sostenere l’impatto delle perdite dovute agli incendi di Los Angeles, a fronte degli ottimi risultati registrati nei primi nove mesi del 2024 (e probabilmente dell’anno), uniti a una significativa riduzione delle coperture assicurative nelle aree della California maggiormente soggette a incendi“.

I riassicuratori, secondo S&P, “stanno entrando nel 2025 con una solida capitalizzazione, sostenuta da forti guadagni nel 2023-2024, che hanno contribuito a far sì che i rendimenti del settore superassero il costo del capitale”. Per quanto riguarda le compagnie statunitensi, nei primi nove mesi del 2024 hanno registrato risultati solidi e, in particolare, un utile netto di 133 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 65 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente.

Per questo, “riteniamo che i recenti incendi selvaggi siano gestibili, senza un impatto sugli utili” e con un incidenza che riguarderà “i margini di sottoscrizione, ma non sul capitale”, spiegano gli analisti. I danni infatti “si manterranno all’interno dei budget delle compagnia per le catastrofi naturali nel primo trimestre del 2025”, stima S&P.

Non è però ancora chiaro “come potrebbe essere influenzata la copertura riassicurativa aggregata, dato che ciò dipenderà da ciò che succederà nel resto dell’anno”. Per quanto riguarda le tariffe, S&P prevede un forte aumento dei prezzi delle polizze per il ramo property in California – che ammontano al 16% delle attività totali delle compagnie Usa -, in risposta all’aumento dei sinistri. In generale, i prezzi delle assicurazioni catastrofali sono ai massimi, ma “il settore è riuscito a difendersi con cali selettivi delle tariffe nei recenti rinnovi”. In più, la maggior parte degli assicuratori primari statunitensi, “secondo il nostro modello di adeguatezza patrimoniale basato sul rischio, entrerà nel 2025 con riserve di capitale sostanziali al livello di confidenza del 99,95%“, si legge nel report.

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