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L’Orso si abbatte sul Tech, frana Stm

Borse europee deboli in apertura dopo il tonfo dei titoli tecnologici di venerdì a Wall Street, continuato oggi in Asia. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib cede a metà seduta lo 0,6%, attorno a quota 21.000 punti. Più pesanti le perdite degli altri listini: Parigi -0,8%, Francoforte -0,9%, Madrid -1,1%. Londra perde solo lo 0,34%.

L’indice Eurostoxx Tech cede il 2,2% ed è il peggiore di stamattina. Poco mossi gli altri indici settoriali. Stm (-7,3%) è la peggior blue chip di oggi a Piazza Affari con un prezzo di 14,20 euro.

Sono in netto calo i rendimenti dei titoli di Stato italiani, con il Btp a 10 anni che rende il 2,02% da 2,08% di venerdì. Lo spread con il Bund si riduce a 176 punti base (-5 punti), mentre quello con la Spagna si contrae a 64 punti base da 69. Lo spread Francia/Germania scende a 35 punti base, il livello più basso da novembre.

Il Tesoro fa il pieno all’asta Bot e il rendimento tocca il nuovo minimo storico. Collocati 6,5 miliardi di euro di titoli a un anno mentre la domanda ha sfiorato i 10,3 miliardi. Tassi ancora in calo, con una flessione di 5 punti base al nuovo minimo storico -0,351%.

L’euro si rafforza nei confronti del dollaro a 1,121, dall’1,119 di venerdì sera. Sterlina piatta con la poltrona di Theresa May sempre più a rischio. Oro stabile a 1.267 dollari l’oncia. Petrolio in recupero: il Brent sale dello 0,5% a 48,3 dollari al barile, la settimana scorsa ha perso il 3,6%. Eni avanza dell’1%: il Ceo Claudio Descalzi ha dichiarato che Versalis e la divisione retail gas & power non sono in vendita.

Saipem (+2,6%) è la miglior blue chip italiana. Il presidente Paolo Andrea Colombo, in un’intervista ha confermato che la società intende allargare l’area di attività in attesa del rilancio del settore oil equipment. In particolare, si punterà alla realizzazione di centrali eoliche in mare aperto ed allo smantellamento delle piattaforme petrolifere non più in uso.

Trevi Finanziaria, segna nuovi minimi dal 2004 ed estende la perdita da inizio anno a -32%, sottoperformando ampiamente la Borsa (+10% il FtseMib) e i settori di riferimento.

Dopo un avvio positivo, sostenuto dalla discesa dello spread e dall’ipotesi di un salvataggio di sistema per le due banche venete in crisi, il comparto bancario ha imboccato la via del ribasso: Unicredit -0,5%, Intesa -0,6%.

Carige -3,34% dopo la revoca delle deleghe a suo tempo conferite a Guido Bastianini nella sua qualità di amministratore delegato e direttore generale. Oggi dovrebbe riunirsi il comitato nomine per individuare un dirigente interno a cui affidare il ruolo di direttore generale.

Ubi sale invece del 2% nel primo giorno dell’aumento di capitale: il prezzo di riferimento rettificato è fissato a 3,358 euro. Banca Imi, Banco de Santander e Mediobanca hanno comunicato di essere entrate nell’operazione in qualità di ulteriori garanti e cobookrunner assieme al Crédit Suisse.

Generali sale dello 0,6%. FinecoBank +0,7%: Mediobanca alza il target price a 7 euro da 6 euro, confermato Neutral. Arretra Ferrari (-2,75%) dopo la mancata vittoria al GP del Canada. Tra gli altri industriali, FiatChrysler +0,6%, Cnh Industrial -2%, Leonardo -0,6%.

Contrastate le utilities dopo un report di Barclays sul settore: Enel -0,4% (il broker alza il target price a 5,3 euro da 5 euro, confermato Overweight); Snam +0,6% (target price a 4,8 euro da 4,6 euro, confermato Overweight); Terna -0,5% (giudizio tagliato a Equal Wright da Overweight, ma alza il target price a 5,1 euro da 4,9 euro).

Tra le small caps, Risanamento (+4,82% in aperura) ha comunicato che nella serata di ieri la controllata Milano Santa Giulia e Lendlease Italy hanno sottoscritto un joint venture agreement per lo sviluppo in partnership dei Lotti Sud (33.000 metri quadri di aree edificabili adiacenti al complesso Sky).

Caltagirone balza del 20%, a 1,01 euro, dopo che venerdì sera Chiara Finanziaria, che fa capo alla famiglia, ha annunciato l’Opa sul flottante (40%) con un premio del 19%.

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