X

L’Ora della Terra è oggi: 60 minuti al buio come simbolo mondiale della lotta ai cambiamenti climatici

WWF

I simboli non hanno mai un significato specifico, ma servono a identificare e a identificarsi in qualcosa. Da più di 10 anni il Wwf organizza l’Ora della Terra (Earth Hour) come simbolo della difesa del pianeta. Sabato 23 marzo per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30, spegneremo le luci e cercheremo di consumare tutti meno corrente. “È un’ora che potrebbe cambiare i prossimi decenni: molto più di un evento, un gesto che ha il valore di cambiare il nostro futuro” è l’appello del Wwf.

Lo facciamo per dare una mano contro i cambiamenti climatici. Ogni anno si cerca di superare il record di 190 Paesi aderenti. Nell’insieme della partecipazione si tiene conto dei drammi umani e sociali che si consumano in tante parti del mondo. Anche in questa giornata i promotori ricordano che il pianeta è suddiviso in due parti, a loro volta suddivise in tante sotto categorie. Avere a disposizione energia elettrica con continuità vuol dire stare dalla parte grassa del mondo dove ogni cosa si muove perché c’è energia sufficiente. Chi si trova nella parte non grassa del pianeta vorrebbe farlo ma è impedito da condizioni storiche o contingenti come guerre e lotte intestine.

Acqua e luce: ecco chi non le ha

Tutti quelli che iniziano un conflitto per prima cosa pensano a privare le popolazioni aggredite di acqua e luce. Scientemente perseguono le persone nei bisogni primari per avere ragione con le loro crudeltà. Milioni di donne e uomini non sanno nemmeno che attraverso queste iniziative il pensiero corre anche a loro. Nell’ora di buio, se ci è possibile, usiamo la luce naturale, spegniamo le macchine non indispensabili, rilassiamoci senza interagire con i nostri aggeggini identitari. È un gesto simbolico, appunto.

In Italia ogni anno si consumano 300 miliardi di kilowattora di energia elettrica. Sabato sera molto palazzi resteranno al buio per rafforzare il gesto mondiale e ricordare a tutti noi che l’inquinamento della terra è una malattia da curare. “Spesso da dove ha origine la malattia può scaturire la guarigione”, ha scritto di recente il filosofo Vito Mancuso. Proviamoci. Al primo traguardo contro i cambiamenti climatici – nel 2030 – mancano sei anni: 52728 ore. 6 ore in meno per ogni Earth Hour ci renderanno meno vulnerabili ? Forse si, per questo vale la pena restare (un po’) al buio.

Related Post
Categories: News