L’imposta sugli utili entrerà in vigore da aprile 2015 e frutterà alle casse britanniche circa 1 miliardo di sterline nei prossimi 5 anni – Osborne: “Tasse basse, ma tasse per tutti”.
Londra vara la sua Google tax. Il governo britannico, infatti, ha annunciato l’introduzione di una nuova imposta sulle società multinazionali che cercano di evitare di versare i contributi al fisco inglese. Un’imposta che è stata immediatamente soprannominata “Google tax” e che entrerà in vigore ad aprile.
Si tratta, come dichiarato dal Cancelliere dello Scacchiere George Osborne, di “Una tassa del 25% sugli utili generati dalle società multinazionali con le attività qui nel Regno Unito che vengono artificialmente portati fuori dal Paese”.
“Faremo in modo che le grandi multinazionali paghino il dovuto” ha proseguito Osborne. “Alcune delle più grandi società al mondo, molte nel settore tecnologico, utilizzano strutture elaborate sper evitare di pagare le tasse”. Il messaggio britannico è chiaro: “Tasse basse, ma tasse che saranno pagate. La Gran Bretagna è stata di esempio al mondo su questo tema e oggi continua a esserlo”. L’obiettivo della tassa sugli utili trasferiti punta a raccogliere oltre un miliardo di sterline, (1,6 miliardi di euro) nei prossimi cinque anni.