Il sabato azzurro è illuminato dall’oro di Jessica Rossi, 20 anni appena ma un carattere da veterana, nel tiro a volo, specialità fossa olimpica. E’ illuminato dallo straordinario record del mondo col quale ha annichilito le sue avversarie (compresa la sammarinese Perilli, vicinissima alla prima storica medaglia per la piccola Repubblica ma alla fine quarta), un 99 su 100 che disintegra il vecchio 95 e che rasenta una perfezione che forse è persino inumano pensare di raggiungere. Più che umano è invece lo splendido sorriso di Jessica sul podio, e ancora di più la sua dedica ai terremotati della sua regione, l’Emilia, lei che è di Crevalcore.
Un pomeriggio perfetto, forse l’oro più bello conquistato finora dalla spedizione azzurra perché quello più proiettato sul futuro: l’Italia ha davvero scoperto un nuovo fenomeno da Olimpiade. Una Vezzali del tiro a volo, per intenderci, che è destinata a vincere ancora per molto: se i punteggi di cui è capace sono questi, è difficile vedere chi possa batterla da qui ai prossimi 10 anni, perché no.
Altre medaglie – in una giornata che ne assegnava in tutto ben 48 – non ce ne sono state, ma il Super Saturday di Londra 2012 ha regalato comunque diverse soddisfazioni ai colori italiani. Prima fra tutte la splendida finale raggiunta da Tania Cagnotto nei tuffi (trampolino 3 metri), riuscendo persino a infilarsi per la prima volta fra le due imbattibili cinesi, con il secondo punteggio. Domenica sera si riparte da zero, ma con una Tania così è lecito sperare quantomeno nella medaglia.
Stupefacente anche la prestazione di Elia Viviani, unico rappresentante azzurro nel ciclismo su pista (una volta fiore all’occhiello dell’olimpismo italiano), qualificato nella gara regina dell’Omnium, che si svolge su due giorni con sei gare in programma. Dopo le prime tre Viviani è egregiamente posizionato al secondo posto (due quinti posti e un secondo), non lontano dal francese Cochard, primo.
Sabato positivo anche dagli sport di squadra: il Settebello non fa una gran figura vincendo solo 9-6 col Kazakhstan ma si qualifica per i quarti di finale, mentre la nazionale di pallavolo maschile dopo un avvio choc vince in rimonta 3-2 contro l’Australia. Benissimo anche il beach volley, che continua a sorprendere sia con i maschi che con le ragazze: dopo la coppia Lupo-Nicolai, approdano ai quarti anche Melegatti-Cicolari.
Si conclude invece mestamente, con uno “0” nella casella delle medaglie vinte, la burrascosa spedizione del nuoto, che tra qualche polemica di troppo non è riuscita nemmeno ad acciuffare il podio della bandiera con Gregorio Paltrinieri nei 1.500 stile libero. Il 17enne di Carpi alla fine finisce solo quinto, probabilmente anche frenato da un problema alla spalla riscontrato in allenamento. La sua prestazione rimane comunque, anche in prospettiva, la più positiva di un movimento apparso in confusione totale all’Aquatic Center di Londra.
Per una volta, ma possiamo concederlo, ci lascia a bocca asciutta anche la scherma: le spadiste Fiamingo, Del Carretto e Marzocca vengono eliminate ai quarti di finale dagli Stati Uniti e restano pertanto fuori dalla zona medaglie. Ancora nessuno squillo dall’atletica, giunta alla seconda giornata. Sabato le uniche timide speranze per l’Italia erano rappresentate da Giorgio Rubino nella 20 km di marcia, alla fine addirittura 45esimo.
Dopo la prima settimana di gare l’Italia è dunque settima nel medagliere con 5 ori, altrettanti argenti e 3 bronzi: 13 medaglie complessive, che se replicate nella seconda settimana porterebbero la spedizione alla quota pronosticata alla vigilia, di 25-30 medaglie. Il problema però è che nei secondi 7 giorni non ci sarà più la scherma (che ha portato 6 medaglie su 13, e manca solo la gara di domenica del fioretto maschile a squadre dove probabilmente arriverà la settima) e neanche il nuoto, sul quale erano pronosticate almeno 4-5 medaglie e che invece ci ha lasciato a secco. L’atletica, grande protagonista della seconda metà dei Giochi, difficilmente ci porterà grandi soddisfazioni, che a questo punto, programma alla mano, possono arrivare solo da qualche sport di squadra, dal pugilato e dalle ultime prove di tiro a volo. C’è poi il nuoto in acque libere, che potrebbe riscattare quello in vasca, e poco altro. Ma se tutte le medaglie fossero belle come quella conquistata da Jessica Rossi, ci accontenteremmo anche di vincerne una ventina.