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Londra 2012, ginnastica artistica: Vanessa Ferrari come Morandi, cerca la medaglia nel corpo libero

Oggi alle 17,23 la grande occasione per la campionessa del mondo del 2006, giunta alla maturità agonistica e in cerca della sua prima medaglia olimpica – Vanessa Ferrari, 22 anni a novembre, si gioca il podio nella finale del corpo libero, alla quale ha avuto accesso con il terzo miglior punteggio – Le favorite sono l’americana Raisman e la romena Izabasa.

Londra 2012, ginnastica artistica: Vanessa Ferrari come Morandi, cerca la medaglia nel corpo libero

E arrivò il giorno di Vanessa Ferrari, quello tanto atteso, per il quale la fuoriclasse bresciana lavora da quando aveva 6 anni: è il giorno della finale olimpica al corpo libero. L’appuntamento è alle 17.23 e si tratta di un’occasione più unica per rara per la ginnastica artistica femminile italiana, che a Londra può conquistare finalmente una medaglia. Al curriculum di Vanessa, 22 anni a novembre, campionessa del mondo 2006, manca solo questo titolo.

Nelle gare dei giorni scorsi ha dimostrato di essere in ottima forma fisica e lei stessa ha affermato di sentirsi di nuovo la forza dei 16 anni, ma di possedere anche quella maturità che in pedana può fare la differenza. All’appuntamento di oggi, alla North Greenwich Arena di Londra, Vanessa arriva con il terzo punteggio, il giusto viatico per una campionessa che può aspirare al gradino più alto del podio. Certamente le altre ragazze le daranno del filo da torcere, perché a contenderle la corona ci sono sette principesse della ginnastica, di puro sangue blu.

In primo luogo la favorita al botteghino e prima classificata nelle qualificazioni: la statunitense Alexandra Raisman, 18 anni, 1 metro e 57 per 52 chili, bronzo ai  mondiali di Tokio nello stesso attrezzo e oro a squadre. A seguire Sandra Raluca Izabasa, la bella rumena di 22 anni, oro al volteggio pochi giorni fa. Izabasa incarna la grande tradizione rumena nella ginnastica, appannata negli ultimi anni e risorta grazie al suo talento. La sua gara al volteggio è stata esemplare: quando la favorita McKayla Rose Maroney ha sbagliato il secondo salto, la Izabasa ha intravisto la sua occasione e non se l’è fatta scappare. Questo rivela l’atteggiamento vincente della ginnasta, la tempra della campionessa. A seguire le altre, tutte atlete di grandissimo talento: la russa Aliya Mustafina, 18 anni a settembre, oro alle parallele asimmetriche, grazie a un esercizio difficile e impeccabile; Catalina Ponor, rumena, 24 anni; Kseniia Afanaseva, russa, 21 anni;  Lauren Mitchell, australiana, 21 anni, Jordyn Wieber, nordamericana, 17 anni.

Vanessa deve crederci e sfoderare quel carattere che le brilla negli occhi. Il podio si gioca sui dettagli, un passettino di aggiustamento, una punta poco tirata, una piroetta sbilanciata, questi fanno la differenza ai livelli più alti. Una diagonale malfatta o una caduta pregiudicano completamente la gara, quindi non vanno nemmeno considerate. E’ stupefacente ad esempio che la Maroney abbia conquistato l’argento al volteggio dopo la caduta alla fine del secondo salto. Così ha deciso la giuria e alla sua valutazione bisogna inchinarsi, tenendo conto che il coefficiente di difficoltà dell’americana era particolarmente alto. Si spera però che al corpo libero nessuno faccia sconti a nessuno, che le ragazze portino avanti una bella gara e che Vanessa sia concentrata come nella qualificazione, dopodiché la sua agilità, la sua precisione, la sua grazia, faranno il resto.

Dopo il bronzo di Matteo Morandi e il successo sfiorato da Alberto Busnari, un podio per Vanessa Ferrari sarebbe il perfetto happy end per l’avventura olimpica della ginnastica artistica italiana. 

Da segnalare oggi, oltre alle due finali maschili (alle 15 le parallele e alle 16,37 la sbarra), l’altra bellissima finale femminile: la trave alle 15,47. La speranza azzurra per questo attrezzo, Carlotta Ferlito, non è riuscita a qualificarsi, ma la gara sarà comunque avvincente, perché in pista c’è di nuovo la russa Victoria Komova, ancora in cerca di un oro. La diciassettenne, leggera come una piuma (pesa solo 38 chili), forte come un diamante, non è ancora riuscita a cogliere il successo che sperava. Nella finale All Around i giudici le hanno preferito la statunitense Gabrielle Douglas, forse per la grande carica di simpatia che lo “scoiattolo volante” esprime, oltre che per l’alto livello tecnico della sua ginnastica. Ieri l’elegante Komova non è riuscita a spuntarla nemmeno alle parallele, dove ha commesso un brutto errore nella preparazione dell’uscita. Sarà la trave la sua via per l’oro? Di sicuro ci proverà, ma nell’attrezzo più insidioso che c’è, sempre pronto a mettere alla prova le emozioni delle ginnaste. A gareggiare per questa medaglia c’è ancora una volta l’elite di questa Olimpiade: le cinesi Lu Sui e Linlin Deng, Alexandra Raisman, le rumene Catalina Ponor e Larisa Andreea Iordache, Ksenia Afanaseva (Russia) e soprattutto la sfavillante Gaby Douglas con cui la Komova ha un conto aperto. 

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