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Londra 2012, al via i quarti del basket: Dream Team strafavorito, ma occhio a Spagna-Francia

Entra nel vivo il torneo di basket con i quarti di finale: al termine dei gironi eliminatori, sono passate tutte le otto migliori squadre, senza sorprese – Lebron James e compagni con un piede già in finale, ma attenzione al derby europeo Francia-Spagna e a quello sudamericano Argentina-Brasile: i verdeoro mancano il podio dal 1964.

Londra 2012, al via i quarti del basket: Dream Team strafavorito, ma occhio a Spagna-Francia

Oggi si giocano i quarti del torneo maschile di basket, al termine dei due gironi eliminatori sono passate tutte le otto migliori squadre che si sono presentate a queste Olimpiadi e da questo pomeriggio si inizia a fare sul serio a caccia di una medaglia, anche se a dir la verità quella d’oro sembra essere già assegnata da tempo, con i fenomeni del Team Usa strafavoriti.

La squadra statunitense è arrivata a questi Giochi con serissime intenzioni e finora ha dominato senza problemi, dimostrando in ogni partita di fare tutto quello che vuole, scherzando l’avversario di turno. Certo con il gruppo pazzesco di giocatori che ha a disposizione, per coach Krzyzewski vincere questo torneo e confermare l’oro di Pechino deve essere semplicemente una formalità, un obbligo, ma come è già capitato in passato se queste competizioni non si affrontano con lo spirito giusto si rischia di andare in contro a figuracce inattese.

Invece Kobe Bryant (che in queste settimane si è visto più volte sugli spalti a seguire altri campioni come Phelps e Federer) e compagni stanno confermando le parole e intenzioni della vigilia, con l’obiettivo di rinverdire i fasti del mitico Dream Team di Barcellona ’92, anche se in queste ultime settimane i giocatori hanno più volte ribadito che quella squadra rimarrà inarrivabile e la più forte di sempre. Il Team Usa scenderà in campo per ultimo (alle 23 circa) e si troverà davanti l’Australia, certamente la più debole delle squadre arrivate ai quarti e che non può minimamente impensierire LeBron e soci (la partita non è neppure quotata), i quali nel girone eliminatorio hanno fatto segnare una media di 117 punti realizzati a partita, con uno scarto medio di 38 punti.

Nell’incontro con la Nigeria hanno registrato tra l’altro il record di punti segnati in una gara olimpica, 156 (il finale è stato 156 a 73), sbriciolando il primato precedente appartenente al Brasile che a Seul ’88 ne aveva fatti 138 all’Egitto, mentre nell’ultimo turno hanno demolito l’Argentina, una delle squadre favorite per una medaglia, con il punteggio di 126 a 97. Sulla strada per la finale gli Usa si troveranno poi la vincente del derby sudamericano tra il Brasile e l’Argentina. La squadra verdeoro si è trovata in questa posizione del tabellone al termine della discussa ultima partita del girone contro la Spagna, vinta alla fine 88-82, ma che ha lasciato a molti il sapore amaro di un biscotto spagnolo.

Infatti le due formazioni sono scese in campo a pari punti, sapendo che un’eventuale vittoria avrebbe dato alla squadra vincente il secondo posto del girone (dietro la Russia), ma anche il lato di tabellone del Team Usa. Per 35 minuti la Spagna sembrava non avesse nessuna intenzione di perdere, cosa che invece al Brasile, che ha lasciato in panchina uno dei suoi giocatori migliori, Nenè, pareva non dispiacesse affatto. Poi, però, sul +10 per i campioni d’Europa, si è scatenato per i sudamericani Leandro Barbosa (non si sa quanto i suoi compagni abbiano apprezzato i suoi ultimi minuti…), riportando sotto la sua squadra e a quel punto la Spagna è sembrata smettere di giocare, contribuendo al ribaltamento del risultato finale.

Parlando del match di stasera il pronostico dovrebbe vedere favoriti gli argentini, campioni olimpici ad Atene e medaglia di bronzo quattro anni fa, che si affidano a gente esperta come Prigioni e agli Nba Ginobili, Scola, Delfino e Nocioni, ma dopo qualche anno deludente il Brasile, che non porta a casa una medaglia dal bronzo di Tokyo nel 1964, è pronto a giocarsela alla pari, puntando su ottimi elementi come Marcelinho, Varejao, Tiago Splitter e Nenè. Passando all’altra parte del tabellone, alle 15 scatta la palla a due per la sfida forse più equilibrata di questi quarti, il derby tra la Russia e la Lituania. Se gioca come le prime quattro partite del torneo (nell’ultima è arrivata la sconfitta indolore con l’Australia) e non commette disattenzioni in difesa, la Russia, trascinata dalla sua stella Kirilenko, dovrebbe avere qualche possibilità in più di vittoria, ma la formazione lituana, che nella sua storia ha conquistato tre bronzi consecutivi dal 1992 al 2000, può contare su una grande organizzazione di squadra in cui spiccano il play della Montepaschi Kaukenas, l’ex Milano Maciulis, Jasikevicius e il giovane talento Valanciunas: apprestiamoci per cui a una partita a dir poco combattuta.

A completare il quadro, alle 17 circa va in scena l’affascinante sfida tra due tra le migliori squadre europee: la Spagna allenata dal nostro Scariolo e la Francia capitanata dal play dei San Antonio Spurs Tony Parker, reduce da una delle sue migliori stagioni, ma che un problema alla retina dell’occhio, provocatogli dall’essersi trovato suo malgrado al centro di una rissa in un locale a New York, rischiava seriamente di lasciarlo a casa. Fortunatamente la delicata operazione a cui si è sottoposto è andata nel migliore dei modi e l’ex marito dell’attrice Eva Longoria si è presentato a Londra in ottime condizioni, trascinando la Francia al secondo posto nel girone dietro agli Usa, supportato dall’altro Nba Nicolas Batum.

La nazionale transalpina, che nel 2000 a Sydney ha conquistato l’argento, però dovrà vedersela con i campioni d’Europa della Spagna, nel remake della finale continentale del 2011, vinta senza storia dagli iberici (allora furono grandi protagonisti Ricky Rubio da una parte e Joakim Noah dall’altra, oggi assenti per infortunio). Sergio Scariolo ha tra le mani un rooster fortissimo, con giocatori, solo per citarne alcuni, come Juan Carlos Navarro, Rudy Fernandez e i fratelli Marc e Pau Gasol (quest’ultimo, stella dei Lakers al fianco di Bryant, ha avuto l’onore di essere il portabandiera durante la cerimonia d’apertura). La nazionale spagnola, seguendo un po’ le orme di quella del calcio, negli ultimi anni ha fatto incetta di trionfi (campione d’Europa nel 2009 e nel 2011, titolo mondiale nel 2006 e seconda a alle ultime Olimpiadi di Pechino) e anche a questi Giochi è la grande pretendente per un posto in finale contro gli Stati Uniti, ma questo pomeriggio contro la Francia la aspetta un bel banco di prova, di quelli che, se superati, ti danno ancora più consapevolezza della propria forza.

Per quanto riguarda la nazionale di casa della Gran Bretagna, dopo aver preso diverse batoste, è riuscita almeno nell’ultima giornata a togliersi la soddisfazione di battere la Cina con un sonoro 90-58 e far felici i quasi diecimila tifosi sugli spalti. A proposito di tifosi, fin dall’inizio dell’avventura londinese, la First Lady Michelle Obama non ha mai mancato di dare il suo apporto al Team Usa, assistendo alle partite e incontrando i vari giocatori, complimentandosi con loro e spronandoli per la vittoria finale, mentre suo marito, il presidente Barack Obama, grande appassionato di basket, ha detto che arriverà soltanto per un’eventuale finale. C’è da giurarci che abbia già comprato i biglietti…  

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