Tornano a salire le Borse cinesi sull’onda delle “cattive” notizie: Shanghai +2%, ancor meglio fa Shenzhen +3%. A spingere i listini è l’attesa di un nuovo taglio dei tassi per stimolare la crescita. Hong Kong +0,6%. L’indice Pmi manufacturing, che rileva l’andamento degli acquisti delle imprese, si è infatti fermato a maggio a quota 50,2 (da 50,1) poco sopra il confine tra crescita e stagnazione. Di questo passo, scrive Nomura, la crescita del Pil cinese nel 2015 non andrà oltre il 6,6%. Debole Tokyo -0,4%: si interrompe la striscia dei rialzi (undici consecutivi) dell’indice Nikkei.
Le rilevazioni dell’indice manifatturiero in Europa rappresentano l’appuntamento macro più importante di oggi.
Sul fronte geopolitico tiene banco l’ultima “sparata” del premier greco Alexis Tsipras che accusa, dalle colonne di Le Monde il Fondo Monetario di avanzare “richieste assurde”. L’accordo, che lo stesso Tsipras dava per “quasi fatto”, sembra in alto mare.
Da verificare l’impatto sui listini del primo stop elettorale di Matteo Renzi e la conferma dell’avanzata anche in Italia delle forze populiste.
MARKET MOVERS: GRECIA, BCE, LAVORO USA, OPEC
Al centro delle attenzioni il direttorio della Bce, fissato per mercoledì, che sarà seguito dalla conferenza stampa di Mario Draghi. Tanti i temi in discussione: l’andamento del Qe e l’aggiornamento delle previsioni economiche, a partire dall’inflazione. Sarà anche l’occasione per fare il punto sulla riforma Ue, così come la vede Mario Draghi. Su tutto, però, spicca il dossier Grecia, la minaccia più rilevante per l’eurozona.
Sarà un fine settimana incandescente:
1) Venerdì 5 scade la rata greca di 300 milioni da restituire al Fondo Monetario. Non è affatto escluso che l’istituto di Washington acconsenta a rinviare la scadenza, purché entro fine mese Atene ripaghi l’intera cifra (1,6 miliardi) da saldare entro giugno e, non meno importante non abbia preso corpo un piano finanziario credibile da concordare con il Brussels Group.
2) Nello stesso pomeriggio usciranno i dati del mercato del lavoro Usa, la statistica che più conterà nelle valutazioni del prossimo meeting della Fed di metà giugno. In settimana saranno rilasciati anche i dati sulle vendite di auto e l’andamento dei consumi.
3) Infine, sempre venerdì, meeting a porte chiuse dell’Opec a Vienna: il cartello dovrebbe confermare il target di produzione attuale, in attesa che abbiano termine le sanzioni contro l’Iran.
MILANO SALE ANCHE A MAGGIO, MIGLIOR BORSA EUROPEA
Non è una stagione facile per le Borse emergenti, sotto la minaccia del rialzo dei tassi Usa, ma la classifica di maggio premia listini “esotici”. In testa al ranking mondiale c’è il Venezuela +92,3% negli ultimi 30 giorni. Un andamento bizzarro che si spiega con il trend della valuta, in balia di un’economia disastrosa: venerdì per un dollaro al mercato nero ci volevano 400 bolivar, ovvero 67 volte il cambio ufficiale. Seguono la Borsa della Giamaica (+5,44%) e del Botswana (+3,5%).
Accantonate le curiosità da Guinness dei primati, spicca a maggio il balzo del Nasdaq +7,78%, salgono anche l’indice S&P 500 +3,06% e il Dow Jones +1,54%.
Mese ruggente anche Shanghai +3,9%. Da inizio anno, in terreno negativo (in euro), c’è solo la Borsa brasiliana.
Brillante la posizione di Piazza Affari, nonostante il calo, contenuto, l’1,3%, dell’ultima settimana. L’indice FtseMib ha chiuso maggio con un progresso mensile dell’1,9% che porta il guadagno da inizio 2015 a +23%, uno dei risultati migliori al mondo, superato solo la Shanghai (+37%). Se poi si guarda all’indice milanese delle società di media capitalizzazione (FtseMidCap), il rialzo dal primo gennaio è del 32%. ????Se anche le performance delle altre Borse vengono calcolate in euro, il rialzo di Piazza Affari viene superato anche dalla Borsa giapponese (Nikkei +25%) e della Borsa di Hong Kong (Hang Seng +28%), a causa della svalutazione della moneta unica dovuta al QE lanciato dalla Bce. ??
Da rilevare che:
a) Piazza Affari batte Francoforte (+18% dal 1° gennaio);
b) Milano ha accumulato un vantaggio di 15 punti percentuali nei confronti di Madrid.
A PIAZZA AFFARI BRILLA ANCORA LA STELLA DI BPM
Tra le blue chips italiane B. Pop. Milano +75% si conferma il titolo migliore del 2015.?? Scalano la classifica Yoox +62% e Finmeccanica +57%. Sempre al top Moncler+56% e FCA +53%.
Completano la top ten: Banco Popolare +52%, Mediolanum+47%, Azimut+45%, B. Pop. Emilia Romagna +45%, Ferragamo+41%.
Due soli titoli registrano una performance negativa nei primi 5 mesi. In fondo alla classifica: Enel Green Power -1%, Generali +5%, Tenaris +6%, Snam [SRG.MI] +10%, Ansaldo Sts +13%, Eni +14%, Terna +16%, Tod’s +17%, Unicredit +20%.
Da rilevare che alcuni titoli, vedi Snam e Terna, hanno però distribuito nel frattempo dividendi superiori al 3%. Un caso a parte è Monte Paschi -5%, nel bel mezzo dell’aumento di capitale.
TELECOM FORMATO BOLLORE’ AL GP DELLA BANDA LARGA
Al test del mercato stamane le grandi novità delle tlc italiane, in attesa per giunta della pubblicazione del decreto che stanzierà i fondi (poco meno di 7 miliardi) per sostenere l’investimento nella banda larga. Telecom Italia, in particolare, si è ormai lasciata alle spalle la stagione di Telco. L’Authority argentina ha dato infatti il via libera alla scissione di Telco, che detiene indirettamente il 22,4% del capitale ordinario di Telecom Italia. La quota più rilevante, l’8,3% in mano a Telefonica, è stato girato a Vivendi che mira a salire al 15%, anche attraverso l’1,6% che Mediobanca, che intende cedere entro giugno. Vanno avanti intanto gli studi congiunti con Enel per iniziative comuni sul fronte della banda larga. La società elettrica ha precisato di non avere alcuna intenzione di rientrare nel settore tlc: la stagione delle multiutility è sepolta.
Venerdì ha intanto preso corpo l’altra cordata per la banda larga italiana: il Fondo Strategico Italiano (gruppo Cassa Depositi e Prestiti) Wind e Vodafone hanno sottoscritto una lettera di intenti per la realizzazione di un’infrastruttura nazionale della fibra attraverso Metroweb. Il comunicato informa che “il progetto è aperto ad altri operatori ed investitori secondo le linee del piano Banda Ultra Larga approvato dal governo”.
FCA, OGGI I DATi SULLE VENDITE IN ITALIA E USA
Le perdite maggiori sui listini sono state venerdì quelle dei titoli dell’Automotive, con l’indice Stoxx del settore in ribasso del 2,3% a rimorchio di Volkswagen e Daimler che hanno accusato perdite superiori al 2%. Fiat Chrysler ha limitato i danni: -0,8%.
Tra i dati più importanti di giornata spiccano i risultati delle vendite di auto in Italia ma anche negli Stati Uniti. Fca dovrebbe confermare i progressi nel Bel Paese, mentre dovrebbe tenere il mercato Usa. La spina per Marchionne, di questi tempi, è però, il Brasile.
Nella call conference seguita all’assemblea di Exor, John Philip Elkann ha confermato il pieno sostegno alle strategie del ceo, comprese le avances per alleanze e merger con altri produttori. “L’e-mail spedita a Gm – ha detto – non è stata l’unica”. E nel caso eventuali operazioni mettano a rischio la leadership della finanziaria nel gruppo a quattro ruote, “la famiglia Agnelli non sarà d’ostacolo” ha garantito Elkann.
STM, PROSEGUE LA SPINTA DEI MERGER DEL SETTORE CHIP
Il vento dei merger che sta facendo vibrare il settore dei chip promette di trainare ancora Stm. La scorsa settimana il titolo si è mosso sulla scia dell’acquisto di Broadcomm da parte di Avago, società di Singapore. Stavolta a muovere le acque dovrebbe essere Intel: il colosso Usa è ad un passo dall’acquisto di Altera. Il valore dell’operazione, la più importante nella storia della società di Andy Grove, è di 15 miliardi di dollari.
MONTE PASCHI, SCATTA IL TOTO-PRESIDENTE
Al via la seconda settimana dell’aumento di capitale. Nei primi 5 giorni il prezzo dell’azione ha oscillato da un minimo di 1,753 euro a un massimo di 2,14 euro. ??Il diritto d’opzione (venerdì rialzo del 4% a 6,01 euro) ha oscillato tra un minimo di 5,235 euro e un massimo di 6,23 euro. Dall’avvio dell’operazione il diritto d’opzione rimane a leggero sconto rispetto alla parità teorica.
Impazza intanto il toto nomine. Per la successione ad Alessandro Profumo si fanno i nomi di Pietro Modiano, Marcello Messori e Massimo Tononi.
SEGAFREDO, IN BORSA AL PREZZO PIU’ BASSO
Mercoledì 3 farà il suo esordio in Piazza Affari Massimo Zanetti Beverage Group. La socità che controlla il caffè Segafredo si avvia ad esordire ad un prezzo di 11,6 euro, al limite minimo della forcherra indicata in fase di collocamento (11,6-11,9 euro). La domanda degli istituzionali, rappresentata in parte dai grandi fondi Usa (BlackRock e George Soros compresi) è stata di una volta e mezzo l’offerta, più vivace la richiesta dei privati cui andrà più dell’11% inizialmente previsto.