Condividi

L’ombra del tapering della Fed fa tremare i mercati. Stamani Piazza Affari è prudente

L’avvicinarsi del tapering mette ansia alle Borse – L’ex governatore della Banca di Israele, Stanley Fischer, considerato un falco, potrebbe essere il vice di Yellen alla Fed – Stamani Piazza Affari è prudente – A Siena è battaglia tra Mps e la Fondazione ma Profumo non cede: aumento di capitale a gennaio – L’unione bancaria mette pressione alle banche

L’ombra del tapering della Fed fa tremare i mercati. Stamani Piazza Affari è prudente

Stanley Fisher, già governatore della Banca di Israele, ma anche maestro di Ben Bernanke e Mario Draghi negli anni del loro dottorato, potrebbe essere il vice di Janet Yellen, alla Federal Reserve. Buona notizia, viste le qualità e i risultati dell’ex dg del Fmi, uno dei padri del boom di Israele. Pessima, invece, agli occhi del mcato che etichetta Fisher come un “falco”. E’ la conferma che il vento dei mercati è girato. La sensazione è che, come scrive Alessandro Fugnoli “ “Per la Fed è sempre più difficile giustificare dosi massicce di stimolo con un’economia proiettata verso una crescita del 3% nel prossimo anno”.

Il cambio di rotta ha avuto effetti diversi in Asia.

Rimbalza la Borsa di Tokyo +0,6%, dopo le massicce vendite dell settimana. La spiegazione sta nel forte rafforzamento del dollaro sullo yen, ai minimi dall’ottobre 2008. Più modesta l’ascesa di Hong Kong +0,2%. In lieve ribasso Shanghai -0,1%: il mercato attende l’esito del meeting di politica ecinomica che fisserà i target per l’anno prossimo. E’ probabile che l’obiettivo di crescita del pil venga ridotto dal 7,5 al 7%. 

Anche i futures sull’indice S&P 500 +0,2% chiudono in terreno positivo. Indici in rosso invece a Wall Street: Dow Jones -0,66%, S&P 500 -0,35% e Nasdaq -0,14%. Male l’Europa, con Parigi in flessione dello 0,4%, Londra dello 0,73% e Francoforte dello 0,69%. Milano chiude con il Ftse Mib in calo dello 0,94%. Sul mercato dei titoli di Stato il Btp è scambiato a un rendimento del 4,09%, spread invariato a 422.Sempre in tensione il decennale Usa, risalito ad un rendimento del 2,88%.

L’UNIONE BANCARIA METTE PRESSIONE ALLE BANCHE

Il confronto sull’Unione Bancaria si riflette sui titoli del credito. L’indice Stoxx europeo del settore ha perso l’1,1%. nonostante le rassicurazioni di Mario Draghi che negli stress test i titoli di Stato non dovranno subire ponderazioni per il rischio. In Italia sotto tiro la Popolare Emilia Romagna che ha perso il 3,45% e il Banco Popolare -2,5%. 

Intesa-1,1%. Unicredit è scesa dell’1%. Il dg Roberto Nicastro ha detto di essere tranquillo per quanto riguarda la posizione di capitale dell’istituto in vista della revisione della qualità degli attivi della Bce. Proprio l’impatto potenziale di questo test sugli accantonamenti di Unicredit ha portato S&P Capital IQ ad abbassare le stime di eps 2013-2014, ma ci sarà comunque una ripresa della redditività della banca, promossa a buy.

Continua intanto il braccio di ferro a Siena. Nella relazione approvata ieri ad integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 27 dicembre il cda del Monte dei Paschi , ieri invariato a quota 0,1706 ha bocciato la proposta di slittamento dell’aumento di capitale da gennaio a maggio avanzata dalla Fondazione Mps. Nel documento si contestano punto per punto le valutazioni dell’ente. 

Il consiglio della banca scrive che lo slittamento dell’aumento costerebbe 120 milioni in più all’istituto. La soluzione dei problemi della Fondazione non è “presupposto essenziale” per realizzare l’aumento. Al contrario “ la principale priorità per la Banca è rappresentata dal raggiungimento dell’obiettivo di ricapitalizzazione in linea e nei tempi previsti dagli impegni con la Commissione Europea”.

ANSALDO IN USCITA. DEBOLE FIAT. E GM ESCE DA PEUGEOT 

Fra gli industriali Netto ribasso per Finmeccanica-2,5%, Prysmian -3% StM-2,4%. Sale solo Ansaldo Sts +1,4% in vista di una probabile cessione che molti analisti danno per prossima. Debole Fiat, che ha perso l’1%, mentre continuano i movimenti nell’auto. General Motors ha venduto la quota del 7% in Psa Peugeot Citroen, già acquisita nell’ambito dell’alleanza strategica a marzo 2012. 

“La nostra quota doveva sostenere Psa negli sforzi per raccogliere capitale al momento della creazione dell’alleanza tra Gm e Psa. Ora quel sostegno non è più necessario”, ha detto il vicepresidente di Gm Steve Girsky. Ovvero il gruppo di Detroit non accetta l’ide di imparentarsi, seppur indirettamente, con il gruppo cinese Dongfeng. Prossimo prtner, ssieme allo Stato fracese, di Psa. 

A2A E BUZZI AL TOP

Il titolo migliore è stato A2A +3,5%. Nella delibera sul cambio della governance, approvata due giorni fa dai comuni di Brescia e Milano, si legge che nei prossimi mesi andranno sul mercato poco più di 160,5 milioni di titoli A2A, pari al 5,12% del capitale della multiutility lombarda. In evidenza anche Buzzi +3,2%.

MEDIASET IN CIMA ALLA LISTA DEI FLOP

Lunga la lista dei flop. Autogrill ha perso il 3,2% e World Duty Free l’1,6%: entrambi i titoli usciranno la settimana prossima dall’indice Ftse All World. Continua la discesa dell’Eni -1,2%. La controllata Saipem ha perso il 2,5%. Debole Telecom Italia -0,8%. La Commissione europea ha chiesto formalmente all’Agcom di modificare o ritirare le misure di riduzione di alcune tariffe per l’accesso alla rete in rame, decise nei mesi scorsi dall’autorità italiana.

Scivola infine Mediaset -1,9%: gli ultimi dati Nielsen evidenziano a ottobre un altro calo della pubblicità del 7,5% in Italia.

Capitombolo finale per Kr Energy -17,84% dopo i forti rialzi delle ultime sedute. La società, che ha confermato di avere estinto i debiti con le banche, si è alleata ieri con lo sceicco Khalid Bin Ahmed Al Hamed dando vita ad una jv con sede nell’emirato partecipata al 51% dal socio locale al 49% da KREnergy.

Commenta