A quarant’anni dall’uscita nelle sale cinematografiche de il Marchese del Grillo, il beffardo ma anche patetico affresco della nobiltà papalina firmato da Mario Monicelli e interpretato da un indimenticabile Alberto Sordi, il ristorante di Via Ripetta che dal film prese il nome dedica un menù alla ricorrenza. Per un mese il locale di Davide Solari e Lorenzo Renzi, balzato agli onori della cronaca internazionale dopo che ha ospitato la First Lady americana Jill Biden e la Première Dame moglie del presidente francese Brigitte Macron per un aperitivo pomeridiano in occasione del G20, renderà omaggio ad Alberto Sordi-Marchese del Grillo con un apposito menù in sono protagonisti gli iconici Rigatoni con la pajata, piatto simbolo reso memorabile nella scena in osteria con Onofrio e Olimpia.
“Noi romani siamo tutti affezionati alla figura di Alberto Sordi e proprio in questo locale che è ispirato all’intramontabile film di cui ricorre il quarantennale, vogliamo ricordarlo attraverso dei piatti della tradizione che omaggiano le scene più memorabili della pellicola”, spiegano Davide e Lorenzo che hanno incrementato le forti radici romane del locale con piatti della tradizione gastronomica capitolina.
Con l’occasione, verranno proposti anche altri piatti in omaggio alla pellicola: per l’aperitivo si è optato per un Crostino con pecorino dei Castelli (luogo in cui nel film si trovava la tenuta del Marchese) e prosciutto di Bassiano mentre come secondo si è optato per lo Spiedino di Pajata scottata per concludere il pasto con la Tartelletta monoporzione che ricorda la Crostata ricotta e visciole, tipica della tradizione romana e risalente al Settecento.
Piatti che lo chef Daniele Roppo esalta, alleggerendoli secondo il gusto contemporaneo. Per la ricetta dei Rigatoni con la pajata, Daniele Roppo, ha scelto di proporre la versione classica del piatto, così come lo faceva sua nonna Altea. Pochi ingredienti, pepe, pajata e salsa di pomodoro per creare un sugo con cui condire il rigatone.
“È un onore – dice – celebrare “Albertone”, sono cresciuto col suo mito. Ho anche chiamato i miei gatti Onofrio e Gasperino, proprio in omaggio al suo film, che amo da sempre. Non appena capita l’occasione giusta, tra l’altro, me ne esco con una delle battute di scena. È un piacere ricordarle e condividerle”.
Racconta Roppo: “La mia vita è sempre stata legata a questo grande attore. Ricordo la prima volta che lo incontrai, avevo 7 anni. Sordi andava dal mio stesso barbiere, sotto casa nostra, da “Gioacchino” in via Trevis, ed ero in fila per farmi tagliare i capelli. A un certo punto apparve lui, Alberto Sordi, e mi iniziò subito a prendere in giro, spiegandomi che andava di fretta, perché lo aspettavano a Cinecittà per girare. Mi diede pure una cinquina sull’orecchio, per farmi una specie di carezza. Gioacchino mi disse: “Facciamo passa’ avanti Albertone”. Poi, quando se ne andò, mi ringraziò