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L’omaggio a Fernando Botero del ristorante Poggio Rosso: lo chef stellato Juan Camilo Quinteiro riproduce “Gertrudis” in un dolce al cioccolato

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Per tutta l’estate, fino a ottobre, le più belle piazze del centro storico di Roma avranno un motivo di attrattiva in più, una sintesi di antico e moderno: protagoniste alcune delle più celebri colossali statue di Fernando Botero il geniale artista colombiano scomparso un anno fa, al quale Roma, con questa iniziativa, rende omaggio.

“L’opera di Fernando Botero è una celebrazione permanente della vita“, dice Lina Botero figlia dell’artista, curatrice della mostra e aggiunge, citando parole del padre, “l’arte deve produrre sopra tutto piacere, deve essere un’oasi di gioia nelle difficoltà della vita. Per lui il più grande regalo era vedere il sorriso sul volto di chi apprezzava la sua opera”.

Lina Botero figlia dell’artista: “l’arte deve produrre sopra tutto piacere e Quinteiro traduce l’opera d’arte in un dessert

E che l’arte di Botero debba produrre piacere non solo nelle gallerie d’arte, nei musei, nelle piazze ma anche a tavola ne è assolutamente convinto Juan Camilo Quintero di origini colombiane, chef stellato del Poggio Rosso in località San Felice a Castelnuovo Berardenga, con un bagaglio di esperienza fortemente cosmopolita, che si è formato al fianco di Chef stellati come Massimo Bottura e Juan Mari Arzak.

La Gertrudis originale si trova a Cartagena e pesa 630 kilogrammi

Lo chef colombiano ha reso infatti omaggio a Fernando Botero con un dessert, “Gertrudis” una piccola scultura in cioccolato che riprende le forme tornite della Gorda Gertrudis una colossale opera donata dal maestro Fernando Botero a Cartagena che originariamente si chiamava Figura Sdraiata 92 con i suoi imponenti 650 kg e la sua rotondità. Oggi la si può osservare a Cartagena nella bellissima Plaza de Santo Domingo davanti all’omonima chiesa dove attira l’attenzione di tutti i turisti che non mancano di farsi una foto ricordo con lo sfondo delle imponenti forme di Gertrudis attorno alla quale si è creata una leggenda per cui i suoi seni si sono scoloriti, si dice infatti che chi le sfiora il seno avrà le lunghe relazioni d’amore con la persona amata.

Nel caso del ristorante Poggio Rosso si può forse ipotizzare che possa essere beneagurante assaggiare la piccola saporita creazione dello chef Camilo Quinteiro che ripropone in piccolo e con tanta dolcezza, le forme della Gertrudis dell’artista di Medellin.

La base del dessert di chef Quintero ispirato a Fernando Botero è un particolarissimo cioccolato verde il cui progetto è fortemente sostenuto dallo chef, che deve la sua colorazione all’avocado, prodotto dall’azienda bio e sostenibile Cordillera Chocolates. Completa e bilancia il piatto un sorbetto al cedro, del tutto italiano.

Quinteiro uno chef innamorato della Toscana ne interpreta lo stile gastronomico con grande raffinatezza e gusto

Per arrivare al Poggio Rosso bisogna attraversare un paesaggio fiabesco di colline punteggiate di cipressi, ulivi, boschi e vigneti, per trovare infine Borgo San Felice, lussuoso albergo che ospita il ristorante. “Ai fornelli – dice la Guida Michelin – il colombiano Juan Quintero, l’enfant prodige della scuderia del pluristellato Enrico Bartolini. Ma non fatevi ingannare: qua e là c’è qualche spunto di cucina sudamericana, ma fondamentalmente aspettatevi piatti creativi con frequenti riferimenti regionali. Juan è innamorato della Toscana e ne interpreta lo stile gastronomico con grande raffinatezza e gusto contemporaneo. Il tutto in un contesto lussuoso, ma non ingessato, a cominciare dal servizio, inappuntabile e sorridente”.

A Quinteiro la Guida Michelin oltre alla stella rossa ha assegnato anche la Stella Verde che attesta la fedeltà dello chef ai principi della sostenibilità. “Sostenibilità a Poggio Rosso significa anche partecipare a progetti di agricoltura sociale, come l’Orto Felice, che si propone di migliorare la qualità della vita di ragazzi con disabilità e ne promuove l’integrazione attraverso le attività di orticoltura svolte in campo, con il coinvolgimento degli anziani del territorio. I prodotti a km 0 si fanno protagonisti di tante ricette di stagione.” Non è difficile trovare gli chef nell’orto a raccogliere ingredienti freschi pochi minuti prima di aggiungerli a piatti deliziosi. C’è il basilico, il rosmarino e l’acetosa. Le melanzane maturano al sole insieme ai filari di zucchine croccanti, cavolo nero e numerose varietà di pomodori. Ogni mattina i ragazzi raccolgono anche le uova fresche deposte dalle galline ovaiole. Un progetto di agricoltura sociale voluto e promosso da Fondazione Allianz UMANA MENTE, insieme alla cooperativa Koiné. “Un progetto dice la proprietà – di cui siamo particolarmente orgogliosi, soprattutto perché i nostri giovani agricoltori contribuiscono al nostro star bene e all’impegno di San Felice per la sostenibilità”.

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