In Italia e in Europa si guarda con interesse e curiosità a quelli che potrebbero essere gli effetti collaterali del lockout in Nba, ma nel frattempo quali sono le conseguenze negli Stati Uniti? Il campionato di basket più famoso del mondo, dove ogni anno si spendono e si guadagnano cifre da capogiro, come sta reagendo a questa sempre più probabile serrata?
Il prossimo anno senza campionato Nba vuol dire, prima di tutto, grandi perdite economiche per tutto il settore, dalle società agli sponsor. Le conseguenze non saranno solo le migrazioni dei giocatori in altri campionati in giro per il mondo, infatti gli effetti finanziari che ne deriveranno dovranno essere coperti e sostenuti in qualche modo. Ed ecco che la Lega sta cominciando a muovere i primi passi in tal senso.
E’ di questi giorni la notizia del licenziamento di 114 dipendenti della National Basket Association a causa delle difficoltà economiche che sta vivendo l’intero organismo, ossia circa il 10% del personale che lavora negli uffici della lega. La decisione, da quello che si può leggere sulla stampa americana, è stata presa nel giro di due giorni. Questa scelta evidenzia uno stato di crisi che sembra non trovare fine, se non si raggiungerà un accordo tra giocatori e proprietari, questa potrebbe essere solo la prima delle tristi conseguenze del lockout. Ma questa non è una notizia isolata, gli Charlotte Bobcats infatti, due settimane fa hanno annunciato di aver licenziato 35 persone per le medesime ragioni.
La lega di basket americana ha dichiarato di aver già subito perdite per un totale di 300 milioni di dollari e sono numerose le squadre con i conti in rosso. Se lo sciopero, che inizierà dal primo luglio, non verrà ritirato, l’Nba annuncia numerose altre perdite.
Intanto sono iniziate le offensive dei proprietari delle squadre. In tutti i siti ufficiali dei club Nba sono sparite le foto dei giocatori. Da un giorno all’altro, per esempio, sul sito dei Dallas Mavericks sono sparite le foto di Nowitzki e compagni, vincitori dell’ultimo campionato Nba, a sostituirli le immagini di cappellini e magliette che la società vende sul proprio sito. Analoghe situazioni in tutte le altre pagine web dei club, dove al massimo gli unici giocatori di cui si possono ammirare le foto sono vecchie stelle che hanno già da anni terminato la carriera.
Se questo è il colpo mancino tirato dalle società ai giocatori, le stelle Nba non stanno di certo a guardare che, con un video che ha già fatto il giro del mondo, ironizzano sull’imminente lockout. Nel cortometraggio, giocatori del calibro di Blake Griffin, Kevin Love, Tyson Chandler ma anche Ron Artest e Adrian Peterson, scherzano sulla loro situazione da “disoccupati” e si offrono di svolgere diversi lavoretti durante il lockout, come prendere oggetti troppo in alto o schiacciare insetti sul soffito, sfruttando la loro altezza.
Ecco la divertente clip delle stelle: VIDEO