Dopo la Francia e la Germania anche l’Italia sembra avviarsi inesorabilmente verso un nuovo lockdown, stavolta in una versione più morbida. Rispetto a quanto accaduto in primavera, la situazione si è capovolta: nella seconda ondata il nostro Paese è indietro di due settimane rispetto agli altri, ma la curva dei contagi da Covid-19 sembra purtroppo essere la stessa.
LOCKDOWN MORBIDO: SI DECIDE IL 9 NOVEMBRE
Il 28 ottobre è stato toccato un nuovo record di 24.991 contagi da Covid-19 in 24 ore e occorreranno altri 10-15 giorni per capire se le restrizioni introdotte con il Dpcm di domenica avranno l’effetto sperato. Due settimane di attesa (dal 25 ottobre) rappresentano la tempistica indicata dal presidente del Consiglio, nel corso della sua audizione in Parlamento. La data X per decidere quale sarà il destino dell’Italia è dunque già segnata: se il 9 novembre la diffusione del virus non avrà mostrato alcun rallentamento, o comunque non si sarà stabilizzata, l’Italia andrà incontro ad un nuovo lockdown, nonostante le numerose smentite degli ultimi giorni.
Secondo La Stampa, nel corso di una riunione molto tesa con i capigruppo, il premier Conte avrebbe già preso un impegno: tra 15 giorni ci sarà un nuovo summit per decidere il da farsi, ma uno dei presenti ha già ammesso che “se la curva dei contagi non si appiattisce si passerà per forza a misure più restrittive”.
LOCKDOWN MORBIDO: L’OPINIONE DEGLI SCIENZIATI
Per gli scienziati una nuova stretta pare ormai inevitabile. Secondo Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: “L’epidemia è già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane. Senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio, serviranno a breve almeno quattro settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi”.
Secondo i calcoli della Fondazione Gimbe, tra il 21 e il 27 settembre, i nuovi casi da Covid-19 hanno registrato un incremento dell’89 per cento (da 68.982 a 130.329), mentre i decessi sono aumentati del 108%. Il rapporto tra positivi e casi testati è invece salito dal 10,9% al 18%. Nella stessa settimana, gli ospedali hanno ricoverato 5.501 persone in più, mentre il numero di pazienti in terapia intensiva è aumentato di 541 unità. In base alle stime, in circa 10 giorni ci saranno 30mila ricoveri e “più di 3mila terapie intensive occupate all’8 novembre”.
Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, parlando alla trasmissione tv Agorà, ha spiegato che attualmente “l’intero sistema sanitario è coinvolto al punto da fare molta fatica a rispondere a qualsiasi altra necessità dei cittadini dal punto di vista della salute. E questo è l’aspetto che io trovo uno dei più angoscianti e preoccupanti. E significa che probabilmente andiamo verso una soluzione vicina a quella della Francia. Ricordiamoci che li abbiamo esattamente avanti a noi, anche se di poco”. Per Galli non ci sono dubbi: si tratta di vedere “quando arriveremo alla situazione francese, non se vi arriveremo. A me l’idea di un nuovo lockdown totale sconvolge abbastanza per tutto quello che va a significare. Io mi auguro veramente che si riesca a mettere in piedi quanto basta per riuscire a limitare i danni e riuscire a venirne fuori senza arrivare a questo. Però temo che si sia molto vicini soprattutto in determinate aree del Paese”.
LOCKDOWN MORBIDO: COME FUNZIONERÀ E QUANTO DURERÀ
“L’epidemia è in rapido peggioramento e risulta compatibile, a livello nazionale, con lo scenario di tipo 3 che prevede l’interruzione di alcune attività sociali-culturali maggiormente a rischio”. Questo quanto spiegato in Parlamento dal Premier Conte motivando il dpcm di domenica scorsa. Se la situazione dovesse peggiorare, l’Italia entrerebbe nello scenario 4, con una pressione sul sistema sanitario definita “insostenibile”. In numeri, la soglia fissata è quella di 35-40mila nuovi contagi al giorno. Per capire cosa succederà nei prossimi 10-15 giorni dobbiamo dunque osservare i dati che saranno comunicati giornalmente dal ministero della Salute.
Arrivati alla soglia limite, scatterà un lockdown morbido sul modello francese della durata di circa un mese. Come detto, potrebbe cominciare a metà novembre e terminare a metà dicembre, in modo da salvare il Natale.
Non sarà comunque come a marzo-aprile. Il cosiddetto lockdown morbido potrebbe configuarsi così: aziende, fabbriche e uffici rimarranno aperti, così come le scuole elementari e gli asili nido. A chiudere saranno i negozi, eccezion fatta per alimentari e supermercati, i ristoranti e i bar. Si potrà uscire di casa solo per esigenze di lavoro, salute o necessità, mentre saranno vietati gli spostamenti al di fuori dei confini comunali e regionali. Lockdown territoriali scatteranno invece nelle città più colpite (al momento Milano e Napoli.
L’obiettivo di queste misure sarà quello di ridurre al minimo i contatti con familiari non conviventi e amici, al momento primaria di contagio (pari al 75%) ed evitare le attuali situazioni di sovraffollamento sui mezzi pubblici.