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Lo statuto delle imprese riprende il cammino al Senato: pronte norme antiracket

Proposte misure volte a sospendere per 5 anni le imposte e le successive rateizzazioni per gli imprenditori che denunciano estorsioni. L’opposizione chiede però un impegno maggiore. Anna Rita Fioroni, senatrice del Pd, sottolinea la necessiità di avviare “un vero percorso di liberalizzazioni ed una nuova ed efficace politica industriale”.

Lo statuto delle imprese riprende il cammino al Senato: pronte norme antiracket

Norme a favore delle aziende del sud e impegno a sospendere per 5 anni le imposte (e successive rateizzazioni) per gli imprenditori che denunciano il racket delle estorsioni: lo statuto delle imprese riprende il cammino al Senato, dove ieri l’aula ha introdotto alcune integrazioni.

Una riguarda un emendamento che applica le disposizioni sulla tutela della libertà delle imprese “avendo riguardo, prevalentemente, alla garanzia di equità funzionale per le imprese ubicate nelle aree sottoutilizzate del Paese”.

L’altra integrazione e’ contenuta in un ordine del giorno con cui si impegna il governo a realizzare una norma che preveda la sospensione delle imposte nei confronti di imprenditori che hanno denunciato il racket delle estorsioni e gli usurai per cinque anni con successiva rateizzazione in 60 mensilità.

Per l’opposizione, però’, lo statuto delle imprese da solo non basta. Dice la senatrice del Pd Anna Rita Fioroni: “Accanto all’approvazione dello Statuto delle imprese, che detta principi fondamentali e condivisi in linea con l’Europa, va avviata una vera politica economica per l’Italia, che significa per il governo aprire anche un vero percorso di liberalizzazioni ed una nuova ed efficace politica industriale”

L’esame del provvedimento riprende oggi, in aula.

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